Fotometria (astronomia): differenze tra le versioni

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La '''fotometria''' è una tecnica dell'[[astronomia]] che riguarda la misurazione del [[flusso]], o dell'intensità, della [[radiazione elettromagnetica]] di un [[oggetto astronomico]]. Solitamente la fotometria si indirizza alla misurazione di ampie bande di [[lunghezza d'onda|lunghezze d'onda]]; quando viene misurata la distribuzione [[Spettro elettromagnetico|spettrale]] della radiazione, e non solamente la sua intensità, viene usato il termine '''spettrofotometria'''. Quando la distanza dell'oggetto misurato può essere stimata, la fotometria può fornire informazioni sul totale dell'[[energia]] emessa dall'oggetto, la sua dimensione, la temperatura e altre proprietà fisiche. Accurate misurazioni fotometriche sono difficoltose quando la [[magnitudine apparente]] dell'oggetto è fioca.
 
In passato nella fotometria veniva esclusivamente usato il '''fotometro fotoelettrico''', uno strumentrostrumento che misura l'intensità della luce di un oggetto indirizzandola su celle fotosensibili. Oggi sono stati largamente rimpiazzati dalle camere [[CCD (elettronica)|CCD]], comunque i fotometri fotoelettrici sono ancora usati in situazioni particolari, come nei casi in cui è richiesta una elevata risoluzione temporale.
 
La fotometria è eseguita convogliando la [[luce]] in un [[telescopio|telescopio ottico]], fatta passare attraverso speciali [[filtro ottico|filtri ottici]], e poi catturata su [[CCD (elettronica)|CCD]]. Generalmente vengono fatte almeno tre '''immagini fotometriche''', tante quante le immagini delle [[stelle standard fotometriche]], ognuna usando filtri differenti.
 
La fotometria è di solito usata per generare le [[curva di luce|curve di luce]] di oggetti come le [[stella variabile|stelle variabili]] e [[supernova|supernove]] dove l'interesse è concentrato sulla variazione dell'energia emessa nel tempo.