Sayri Tupac: differenze tra le versioni

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"Come Dio volle" "diremmo ai giorni nostri"?!
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La morte di Manco II era avvenuta all'inizio della guerra civile scatenata da [[Gonzalo Pizarro]] e gli Inca di [[Vilcabamba]], privi del loro capo carismatico, non avevano potuto approfittare della divisione dei loro nemici.
 
Sayri Tupac era solo un bambino e la direzione del piccolo stato era stata assunta dai suoi tutori, tra cui spiccava ''Atoc Sopa''. La politica degli Inca rimasti indipendenti perse, ben presto, ogni aggressività e si limitò a salvaguardare le usanze e le cerimonie dell'antico impero. Gli Spagnoli si avvidero di questa nuova postura, riscontrando la cessazione delle aggressioni ai coloni isolati, e sperarono di riuscire ad aver ragione, pacificamente, della resistenza degli ultimi Inca liberi.
 
Il nuovo viceré, [[Pedro de la Gasca]], mise in atto delle iniziative diplomatiche per raggiungere lo scopo. Inviò dei messi con doni importanti e ricevette, in cambio, altrettanti doni, portati da sei dignitari. Le trattative potevano essere iniziate e ''La Gasca'' fece delle offerte allettanti: tenute ed edifici, nel Cuzco ed altrove, capaci di fornire una rendita considerevole, oltre, naturalmente, all'amnistia per tutti i delitti passati.
Le proposte erano soddisfacenti e Sayri Tupac, o meglio i suoi tutori, erano propensi ad accettare, ma chiedevano delle garanzie. Fu l'[[Paullu|Inca Paullu]] ad offrirsi di accopagnare il nipote alla sua nuova residenza, ma quando era quasi giunto all'incontro si ammalò e dovette fare ritorno al Cuzco, dove la malattia si aggravò e lo condusse alla morte.
 
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==Accordo con il viceré e ritorno al Cuzco==
Nel 1552 la Corona Spagnola assunse l'iniziativa e il ''principe Filippo'' in persona scrisse una lettera a Sayri Tupac per assicurargli la completa impunità e giunse a riconoscere che suo padre [[Manco Capac II|Manco]] era stato duramente provocato dai Pizarro. Un cambio di viceré rese impossibile il recapito della missiva, ma questa venne riscritta, pari pari, e consegnata al nuovo rappresentante della Corona, il marchese di ''Cañete'', perché se ne facesse il latore.
 
Nel 1552 la Corona Spagnola assunse l'iniziativa e il ''principe Filippo'' in persona scrisse una lettera a Sayri Tupac per assicurargli la completa impunitàimmunità e giunse a riconoscere che suo padre [[Manco Capac II|Manco]] era stato duramente provocato dai Pizarro. Un cambio di viceré rese impossibile il recapito della missiva, ma questa venne riscritta, pari pari, e consegnata al nuovo rappresentante della Corona, il marchese di ''Cañete'', perché se ne facesse il latore.
Diversi personaggi, che riscuotevano la fiducia degli Inca in esilio, si incaricarono di riallacciare le trattative. Tra questi vi era ''Doña Beatriz'', una zia di Sayri Tupac, e suo figlio ''Juan Serra'' che la nobildonna aveva avuto dal ''conquistador'' ''Manso Serra di Leguizamo''. Anche lo storico [[Juan de Betanzos]], perfetto conoscitore del [[lingua quechua|quechua]] partecipò ai parlamentari che furono lunghi e laboriosi per la diffidenza degli indigeni.
 
Diversi personaggi, che riscuotevano la fiducia degli Inca in esilio, si incaricarono di riallacciare le trattative. Tra questi vi era ''Doña Beatriz'', una zia di Sayri Tupac, e suo figlio ''Juan Serra'' che la nobildonna aveva avuto dal ''conquistador'' ''Manso Serra di Leguizamo''. Anche lo storico [[Juan de Betanzos]], perfetto conoscitore del [[lingua quechua|quechua]] partecipò ai parlamentari che furono lunghi e laboriosi per la diffidenza degli indigeni.
Come Dio volle si giunse infine ad un accordo e, il 7 ottobre del 1557, Sayri Tupac lasciò ''Vilcabamba'' alla volta di [[Lima]]. Il giovane sovrano ricevette un'accoglienza fastosa e, quando riprese il cammino per il [[Cuzco]], era in possesso dei titoli che gli garantivano le proprietà promesse. L'ingresso nella capitale dell'impero dei suoi antenati fu commovente per la felicità che gli indios, andati ad incontrarlo, dimostrarono. Per loro il [[Qhapaq Inca]] era tornato nella sua sede legittima.
 
Come Dio volle siSi giunse infine ad un accordo e, il [[7 ottobre]] del [[1557]], Sayri Tupac lasciò ''Vilcabamba'' alla volta di [[Lima]]. Il giovane sovrano ricevette un'accoglienza fastosa e, quando riprese il cammino per il [[Cuzco]], era in possesso dei titoli che gli garantivano le proprietà promesse. L'ingresso nella capitale dell'impero dei suoi antenati fu commovente per la felicità che gli indios, andati ad incontrarlo, dimostrarono. Per loro il [[Qhapaq Inca]] era tornato nella sua sede legittima.
 
==Vita al Cuzco==
[[Immagine:Papal sanction given to Sayri Tupac's marriage.gif|thumb|''Sayri Tupac ottiene la dispensa per il suo matrimonio'', disegno di Huaman Poma de Ayala.]]
Le proprietà che Sayri Tupac aveva ottenuto dagli spagnoliSpagnoli erano vastissime e facevano di lui uno dei cittadini più ricchi del Perù. Inizialmente decise di risiedere nella capitale e prese alloggio nella casa di ''Doña Beatriz'' che si incaricò di inserirlo nella società indigena della città. Lo scopo della permanenza del giovane sovrano lontano dalle sue proprietà era però un altro: Sayri Tupac intendeva divenire cristiano, assieme alla sua giovane moglie. Un religioso, che parlava quechua, si incaricò di istruirli. Pochi mesi dopo il giovane sovrano e la sua consorte potevano ricevere il battesimo e fregiarsi di altosonanti nomi cristiani<ref>Sayri Tupac, per la Chiesa e per la società spagnola, divenne ''Don Diego Hurtado de Mendoza Inca Manco Capac Yupanqui'' e la sua sorella-consorte, da ''Cusi Huarcay'', ''Maria Manrique''.</ref>.
 
Restava da compiere un'ultima formalità perché l'inserimento del sovrano Incainca nella società spagnola potesse dirsi completo. La sua consorte era anche sua sorella e la Chiesa non poteva celebrare il loro matrimonio senza una dispensa papale. La dispensa arrivò, su interessamento della stessa Corona spagnola, e la coppia poté essere unita in matrimonio con tutti i crismi della legalità.
 
La figlia nata da questa unione, Beatriz Clara, ricevette anch'essa il battesimo.
 
==Morte di Sayri Tupac==
Terminata la fase di acculturamento religioso, Sayri Tupac pensò bene di recarsi nei suoi possedimenti e, in special modo, nella valle di ''Yucay'' che era sempre stata il luogo di residenza preferito dai sovrani Incainca al tempo della loro grandezza.
 
Si diede perfino a costruire un palazzo degno del suo nome, ma non era destino che il giovane sovrano godesse a lungo di quella vita felice. Nelnel 1561, improvvisamente, Sayri Tupac morì, proprio nella valle di Yucay, senza che la sua fine fosse stata in alcun modo prevista.
 
La stranezza della morte di un giovane poco più che ventenne, sano e in buona salute, fece subito pensare al veleno e si indagò su quelli che potevano aver interesse a provocare anzitempo la sua dipartita.
Il maggior indiziato, diremmo ai giorni nostri, era il ''curaca'' della valle di ''Yucay'', ''Francisco Chilche''. Costui non aveva certo visto di buon occhio l'assegnazione a Sayri Tupac della proprietà di cui era stato fino ad allora responsabile. Se il "''dominus''" fosse stato uno spagnolo, il ''curaca'' avrebbe continuato ad amministrarla, ma un Inca lo avrebbe, prima o poi , esautorato. A ciò si aggiunga che ''Francisco Chilche'' era di razza ''cañari'', un'etnia nemica accerrima degli Inca e alleata degli spagnoli fin dai primi giorni della Conquistaconquista e il quadro può dirsi completo.
 
Il ''curaca'' fu arrestato e meticolose indagini vennero eseguite sul suo conto, ma non approdarono a nulla e, in capo ad un anno lo si dovette liberare.
 
==Discendenza di Sayri Tupac==
La morte di Sayri Tupac presentò un problema per gli Spagnoli. Innanzitutto avevano appreso che lo stato di ''Vilcabamba'' divi era dato un nuovo sovrano, nella persona di [[Titu Cusi Yupanqui]] e che, quindi, il pericolo rappresentato da quel lembo di terra autonoma sussisteva.
Sayri Tupac aveva poi ottenuto in dotazione proprietà vastissime ed ora queste facevano gola a molti, ma non si sapeva come sottrarle alla sua vedova ed alla sua piccola erede.
 
I più avveduti facevano presente che gli Inca rimasti ancora sulle montagne non si sarebbero mai convinti a trattare la pace se avessero constatato che le promesse fatte a Sayri Tupac non erano sopravvissute alla sua morte. Si pensò anche di offrire le proprietà a [[Titu Cusi Yupanqui]], o meglio a suo figlio che avrebbe potuto sposare la figlia di Sayri Tupac con buona pace di tutti, ma la questione restò in sospeso.
 
In attesa di una soluzione si cominciò con il fare amministrare l'ingente patrimonio a dei gentiluomini fidati che avrebbero dovuto preservare la fortuna della piccola ''Beatriz Clara'' in attesa della sua maggiore età. Le vicende di questa fanciulla sono degne di un romanzo. Rinchiusa dapprima in convento, poi richiamata presso di sé dalla madre, Beatriz fu oggetto di squallidi tentativi di matrimonio da parte di sciagurati cavalieri spagnoli, i ''Maldonado'', che giunsero, pur di raggiungere i loro scopi, a dichiarare di averla violentata all'età di nove anni. Dopo lunghe peripezie, la fanciulla andò in sposa ad un rappresentante della migliore nobiltà spagnola, ''Martín García de Loyola'', il pronipote dell'omonimo fondatore della [[Compagnia di Gesù]]<ref>Martín García de Loyola era famoso, nelle Coloniecolonie, per avere catturato Tupac Amaru, l'ultimo sovrano inca di Vilcabamba che era, pertanto, lo zio di sua moglie. Il capitano spagnolo doveva finire la sua vita trucidato dagli ''araucani'' durante un suo tentativo di conquista del Cile.</ref>. La figlia di questa unione sarebbe stata nominata Marchesa di Santiago de Oropesa, titolo che la sua progenie avrebbe mantenuto fino al 1741, alla morte cioè dell'ultimo discendente, deceduto senza eredi.
 
==Note==
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* [[Conquistadores]]
* [[Storia del Perù]]
 
{{Box successione|carica=[[Qhapaq Inca]]|immagine=Banner of the Inca Empire.svg|periodo=Dinastia di Vilcabamba 1557-1561|precedente=[[Manco II]]|successivo=[[Titu Cusi Yupanqui]]}}
 
[[Categoria:Biografie]]
[[Categoria:Imperatori inca]]
 
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'''Nota''': ''La tabella riportata sopra è inserita principalmente per facilitare la navigazione, in quanto la dinastia ufficiale dell'Impero Inca si considera terminata con la morte di Huascar. Il successivo regno di Vilcabamba non era riconosciuto dalle autorità spagnole che, da parte loro, avevano incoronato come Inca supremo il principe Paullu, loro fidato collaboratore. Sayri Tupac succedette al padre nel 1545, ma per la sua minore età, venne incoronato solo nel 1557.''
 
[[ca:Sayri Túpac]]