Ossezia del Sud: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Politica: Cosa sarebbe in **effetti** la _sedicente_ (se-dicente) "comunità internazionale"? Siamo una enciclopedia o una cassa di risonanza dell'opinione (aka propaganda) di una parte?
Riga 88:
La Repubblica dell'Ossezia del Sud non è un'entità territoriale contigua. È piuttosto una sorta di scacchiera tra città abitate da Georgiani ed altre abitate da Osseti e villaggi sparsi in un arco attorno alla più grande città osseta, [[Tskhinvali]]. La capitale e molte delle altre comunità-villaggio Ossete sono amministrate dal governo separatista che ha sede a [[Tskhinvali]], mentre le comunità e i villaggi a maggioranza georgiana sono sotto il controllo del governo Georgiano. Questa vicinanza e l'interazione delle due comunità ha dato luogo ad un conflitto particolarmente aspro nella regione, con tentativi di attuare una pulizia etnica territoriale che hanno prodotto trasferimenti di popolazione su larga scala.
 
La disputa politica è, ad ogni modo, lontana dall'essere risolta, e l'autorità separatista dell'Ossezia del Sud governa tuttora la regione con un effettiva indipendenza da Tbilisi. Sebbene ci siano periodicamente colloqui tra le due parti, alcuni progressi sono stati realizzati dal governo di [[Eduard Shevardnadze]] ([[1993]]-[[2003]]). Il suo successore [[Mikheil Saakašvili]] (eletto nel [[2004]]) ha invece fatto della riaffermazione dell'autorità del [[governo Georgiano]] una priorità politica. Dopo aver felicemente posto fine all'indipendenza ''de facto'' della provincia dell'[[Ajaria]] nel sud-ovest nel maggio 2004, ha provato a imporre una soluzione simile all'Ossezia del Sud. Dopo gli scontri del 2004, il governo Georgiano ha intensificato gli sforzi per portare il problema all'attenzione della comunità internazionale[[{{cn]]}}. Il [[25 gennaio]] [[2005]], il presidente Saakashvili presentò il piano Georgiano per la risoluzione del conflitto in Ossezia del Sud all'assemblea del [[Parlamento del Consiglio d'Europa]], riunito a [[Strasburgo]]. Nell'[[ottobre]] dello stesso anno, il [[Stati Uniti|governo degli Stati Uniti]] e l'[[OSCE]] espressero il loro supporto al piano d'azione Georgiano presentato dal primo ministro [[Zurab Noghaideli]] al consiglio permanente dell'[[OSCE]] a [[Vienna]] il [[27 ottobre]] [[2005]]. Il [[6 dicembre]] il consiglio dei ministri dei paesi dell'[[OSCE]], riunito a [[Lubiana]], adottò all'unanimità una risoluzione a supporto del piano di pace Georgiano, che fu successivamente respinta dall'autorità ''de facto'' dell'Ossezia del Sud.
 
Il [[26 agosto]] [[2006]], un'alta delegazione di [[Senato degli Stati Uniti|senatori statunitensi]], guidata dal senatore dell'[[Arizona]] [[John McCain]] effettuò una visita sulle zone del conflitto Georgiano-Osseto. Il gruppo visitò Tskhinvali ed incontrò il governatore ''de facto'' [[Eduard Kokoity]]. Parlando della sua visita a Tskhinvali, il senatore McCain disse che il viaggio era stato "per niente produttivo". Le sue parole furono:
Riga 96:
Due giorni dopo, il [[28 agosto]], il senatore [[Richard Lugar]], visitando la capitale georgiana [[Tbilisi]], incontrò i politici Georgiani sui problemi della missione di peacekeeping russa, affermando che "l'amministrazione [[USA]] sostiene la determinazione del governo georgiano al ritiro delle forze di peacekeeping russe dalle zone di conflitto in Abkhazia e nel distretto di Tskhinvali"<ref>[http://mosnews.com/news/2006/08/22/lugarspeaks.shtml ''U.S. Senator Urges Russian Peacekeepers’ Withdrawal From Georgian Breakaway Republics.'' (MosNews)].</ref>
 
L'[[11 settembre]] [[2006]], il Comitato per la Stampa e l'Informazione dell'Ossezia del Sud annunciò che la repubblica avrebbe indetto un referendum di indipendenza.<ref>{{cite news | title=Georgian rebel region to vote on independence | author=Niko Mchedlishvili |publisher=Reuters | url=http://today.reuters.co.uk/news/articlenews.aspx?type=worldNews&storyID=2006-09-11T131034Z_01_L11486859_RTRUKOC_0_UK-GEORGIA-RUSSIA.xml&archived=False | date=September 11 [[2006]]}}</ref> (il primo referendum non fu riconosciuto valido dalla comunità internazionale[[{{cn]]}} nel 1992)<ref>http://www.civil.ge/eng/article.php?id=13522</ref>) il [[12 novembre]] [[2006]].
Gli elettori avrebbero deciso se l'Ossezia del Sud avrebbe dovuto preservare o meno il suo status de facto di stato indipendente. La Georgia denunciò la mossa come un'"assurdità politica". Ad ogni modo,
 
Riga 105:
Il [[5 ottobre]] [[2006]], [[Javier Solana]], l'[[Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune]] dell'[[Unione Europea]], espresse la possibilità di rimpiazzare i peacekeepers russi con una forza dell'UE.<ref>[http://www.isn.ethz.ch/news/sw/details.cfm?ID=16756 ''Solana fears Kosovo 'precedent' for Abkhazia, South Ossetia.'' (International Relations and Security Network)].</ref> Oltre a ciò, il [[10 ottobre]], l'inviato dell'UE per il Caucaso meridionale Peter Semneby ammise che "Le azioni della Russia nel caso di spionaggio con la Georgia hanno danneggiato la sua credibilità come un peacekeeper neutrale presso i paesi dell'UE vicini al Mar Nero"."<ref>[http://euobserver.com/24/22622 ''Russia 'not neutral' in Black Sea conflict, EU says''], EUobserver, October 10 [[2006]].</ref>
 
Gli Osseti del Sud approvarono quasi all'unanimità il referendum del [[12 novembre]] [[2006]], optando per l'indipendenza dalla [[Georgia]]. Il referendum fu estremamente popolare, con una percentuale di vittoria tra il 98 ed il 99% delle preferenze; sventolii di bandiere e feste di celebrazione si ebbero in tutta l'Ossezia del Sud, ma dovunque gli osservatori furono poco entusiasti. I critici internazionali[[{{cn]]}} hanno affermato che la mossa avrebbe potuto aggravare le tensioni regionali, ed il governo di [[Tbilisi]] accuratamente non ne riconobbe l'esito. "Tutti hanno bisogno di capire, una volta e per sempre, che nessun tipo di referendum o elezioni spingeranno la [[Georgia]] a rinunciare a ciò che appartiene al popolo Georgiano per volere di Dio", dichiarò [[Georgi Tsagareishvili]], leader del blocco degli industriali nel parlamento georgiano.<ref>[http://news.yahoo.com/s/afp/20061113/ts_afp/georgiaossetiarussiavote_061113163056] [[Agence France-Presse|AFP]] by Simon Ostrovsky, retrieved November 13 [[2006]].</ref>
Il [[13 novembre]], [[Terry Davis]], capo del consiglio d'Europa a 46 nazioni, definì il referendum sull'indipendenza come "non necessario, inutile ed ingiusto" perché alle persone di etnia georgiana non fu concesso il diritto di votare perché nella gran parte non sono in possesso del passaporto della Ossezia del sud (necessario per il voto).<ref>http://www.rferl.org/featuresarticle/2006/11/20251a3b-47b6-4f6d-9400-14d721a34d34.html </ref>