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La nobiltà polacca era stata per lungo tempo insoddisfatta dell'unione dinastica con l'[[Ungheria]] (realizzatasi con la successione di [[Luigi I d'Ungheria]] a [[Casimiro III il Grande]]). In più, la condivisione di interessi comuni con la Lituania, come ad esempio l'opposizione ai [[Cavalieri Teutonici]] e la crescente minaccia costituita dal principato di [[Moscovia]], convinse i leader dei due stati ad unire le forze per meglio contrastare le insidie esterne.
 
Ladislao II Jagellone (come venne chiamato dopo il battesimo) e [[Edvige d'Angiò]] regnarono insieme sulla nuova realtà statale di Polonia e Lituania, ma nel Granducato il potere effettivo fu esercitato dal cugino del re, [[Vytautas il Grande|Vytautas]], che perseguì una politica di sostanziale indipendenza da [[Cracovia]]. Dopo la morte della regina Edvige nel [[1399]], Ladislao Jagellone rimase unico sovrano di Polonia e primo della [[Jagelloni|dinastia Jagellonica]]. Il comando da lui esercitato sulle forze armate polacco-lituane fu cruciale nella sconfitta dei Cavalieri Teutonici nella [[Battaglia di Grunwald|battaglia di Grunwald]] del [[1410]].
 
Jagellone promise anche di incorporare nel territorio della Polonia la Lituania e la [[Rutenia]] (Russia Rossa), ma la maggioranza dei nobili lituani si oppose a questo disegno. La promessa del re fu realizzata in parte con l'[[Unione di Lublino]] del [[1569]], che diede vita alla [[Confederazione polacco-lituana]] e trasferì molti dei territori di Lituania e Rutenia sotto la giurisdizione della Corona polacca. La promessa fu integralmente realizzata più di quattrocento anni dopo, quando, nel [[1791]], la [[Costituzione Polacca di Maggio|Costituzione del 3 maggio]] dichiarò Polonia e Lituania un unico Stato.