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Tuttavia in Inghilterra sorsero sempre più crescenti obiezioni riguardo la natura del trattato. Si affermava, infatti, che fosse stato solo il Regno Unito a fare tutte le concessioni. Oltre a ciò, Bonaparte aveva sfrontatamente interferito nelle già falsate elezioni nella Repubblica di Batavia, facendosi anche eleggere Presidente della Repubblica Cisalpina; aveva inoltre inviato delle truppe in Svizzera, violando così i precedenti accordi. Ulteriori dispute sorsero quando una armata francese sbarcò nell'isola caraibica di [[Santo Domingo (isola)|Santo Domingo]], ripristinando l'uso della [[schiavitù]] e debellando con la violenza i movimenti indipendentisti. In reazione a ciò il Governo Britannico si rifiutò a sua volta di rispettare alcuni termini del trattato, come il ritiro della propria presenza militare da Malta. Nonostante gli accorati appelli del Ministro degli Esteri francese [[Talleyrand]], Bonaparte si rifiutò di rispettare ulteriormente il trattato, soprattutto perché aveva intenzione di conquistare nuovamente l'Egitto. Come ulteriore conseguenza di ciò, Addington rafforzò la [[Royal Navy]], imponendo un blocco navale dei porti francesi.
Sebbene da parte francese si affermò che gli inglesi avessero affondato tutte le navi francesi nei porti britannici, non esiste prova alcuna di una simile tesi. Napoleone certamente diede credito alla notizia, o forse fu proprio lui ad inventarla di sana pianta. Egli disse infatti che sei navi francesi erano state affondate in alto mare, sebbene il nome di queste navi e dei loro comandanti non sia mai stato rivelato. Come rappresaglia nell'anno II del Calendario Rivoluzionario (22
Addington non si dimostrò un abile Ministro della Guerra e il [[10 maggio]] [[1804]] fu sostituito da William Pitt, che diede vita alla [[Terza coalizione]]. Pitt fu in seguito accusato di essere responsabile dell'attentato a Bonaparte (perpetrato da [[Cadoudal]] e [[Charles Pichegru]]).
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