Contrografismo: differenze tra le versioni
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{{A|Solo definizione|arte|aprile 2008}}
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Nei metodi di stampa tradizionali (meccanici) il contrografismo è solitamente una zona depressa della matrice che non entra in contatto con l'inchiostro. Un classico ed intuitivo esempio è il comune timbro da scrivania in cui i caratteri tipografici sono rilevati e quindi si bagnano con l'inchiostro del tampone (grafismo) mentre il contrografismo, che è la zona depressa tra i caratteri rilevati, si tinge poco d'inchiostro e comunque non tocca la carta durante l'apposizione del timbro sulla pagina.
*Nella xerografia (le comuni fotocopiatrici) il contrografismo è ottenuto risparmiando la matrice dalle reazioni fisiche ed elettriche che permettono il trasferimento delle particelle di colore al rullo della matrice e successivamente sulla carta.
{{Vedi anche|Xerografia}}
*Nelle stampanti ad aghi o a pennino (plotter) collegate a calcolatori, viene ricopiato sulla carta ciò che è presente sul monitor quindi il contrografismo è costituito dai pixel dello sfondo su cui non vi sono caratteri, linee o simboli grafici.
Altre tecniche utilizzano raggi laser proiettati sulla matrice capaci di asportare il materiale (gomma o polimero) nelle aree di contrografismo lasciando il rilievo dei grafismi di stampa.
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