Armonia vocalica: differenze tra le versioni

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È un fenomeno tipico delle lingue agglutinanti: è presente in [[turco]], nelle lingue [[ugro-finniche]] ([[ungherese]], [[finnico]], [[estone]]) e in [[swahili]].
Per esempio, nella lingua turca le vocali sono divise in palatali e velari e labiali e non labiali, come mostra lo schema:
VOCALI PALATALI (ANTERIORI) VOCALI VELARI (POSTERIORI):
VOCALI LABIALI : i [i], e [ɛ] a [ʌ], ı [ɯ]
VOCALI NON LABIALI : ü [y], ö [ø] o [o], u [u]
VOCALI VELARI (POSTERIORI):
VOCALI LABIALI: a [ʌ], ı [ɯ]
VOCALI NON LABIALI: o [o], u [u]
 
Nella formazione del plurale, vengono presi in considerazione soltanto i due gruppi principali (palatali/velari) e si hanno perciò due suffissi allomorfi: -ler per le vocali anteriori e -lar per le posteriori:
*''ev'' (casa) → ''evler''
*''ilaç'' (medicina) → ''ilaçlar''
*''ayak'' (piede) → ''ayaklar''
 
Nella coniugazione dei verbi, invece, si tiene conto anche dei sottogruppi:
*''gel'' (venire) → ''geldim'' (sono venuto)
*''gör'' (vedere) → ''gördüm'' (ho visto)
 
L'armonia vocalica è simile al fenomeno della [[metafonesi]], ma se ne distingue perché in quest'ultima sono le vocali postoniche a influenzare le vocali toniche, nell'armonia vocalica invece sono le vocali toniche a influenzare le vocali postoniche.