Elia (abate): differenze tra le versioni

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L'ascendente di Elia sulla popolazione cittadina era stato fortificato dal processo di progressiva de-ellenizzazione della città, che vedeva soccombere l'aristocrazia e il rito liturgico bizantini in favore del ceto mercantile e del rito latino; tuttavia l'autorevolezza della figura del vescovo veniva riconosciuta anche dai ceti soccombenti, se è vero che nel [[1095]], in un momento di tensioni per la vita della città, tutti i baresi giurarono fedeltà nelle mani di Elia ''"pro communi salvatione"''. Nel frattempo Bari era diventata in pochi anni una delle principali mete di pellegrinaggio: nel [[1096]], gli stessi crociati, visitarono la tomba di san Nicola prima di imbarcarsi per la [[Terrasanta]] e ricevettero la benedizione dell'arcivescovo barese, che così vide accresciuto il proprio prestigio e la propria autorità anche fuori dalla diocesi.
[[Immagine:Sedia.jpg|thumb|right|350px|La [[Basilica_di_San_Nicola_(Bari)#Cattedra_di_Elia|cattedra di Elia]] nella Basilica di San Nicola di Bari.]]
 
Nel mese di [[ottobre]] del [[1098]] Bari ospitò nuovamente il pontefice Urbano II che vi aveva convocato un [[concilio di Bari|concilio]], cui parteciparono 185 vescovi, per tentare di ricomporre alcune dispute dottrinarie con la cristianità d'oriente, relative in particolare all'introduzione del ''[[Filioque]]'' nel [[Credo]]. Per l'occasione, Elia commissionò una [[cattedra]] per la basilica superiore, nel frattempo completata nelle strutture portanti, che oggi è nota come [[Basilica_di_San_Nicola_(Bari)#Cattedra_di_Elia|cattedra di Elia]] e ritenuta tra i più significativi manufatti della scultura [[romanico pugliese|romanica pugliese]]. Negli anni seguenti l'arcivescovo si preoccupò anche dell'accoglienza dei numerosi pellegrini che giungevano in città, promuovendo l'istituzione di un ospizio che potesse accoglierli.
 
Elia morì il [[23 maggio]] [[1105]] e venne sepolto nella basilica di San Nicola, lungo la scalinata di accesso alla cripta. Quale arcivescovo di Bari e Canosa gli succedette Risone, che però ebbe la consacrazione episcopale solo nel [[1112]]. L'abate Eustazio del monastero benedettino di [[Chiesa di Ognissanti (Valenzano)|Ognissanti di Cuti]], sito presso l'odierna [[Valenzano]], divenne invece rettore della basilica nicolaiana e detenne questo ruolo fino alla morte, nel [[1023]].