'''Mevio Curzio''' (''Mevius Curtius'') o '''Mezio Curzio''' (''Metius Curtius'') fu semileggendario personaggio della prima [[storia di Roma]], comandante [[Sabini|sabino]].
Secondo il racconto di [[Tito Livio]], che attinge ad antichissime tradizioni del popolo Romano, '''Mettius (o Mevius) Curtius''' fu un leggendario comandante [[Sabini|Sabino]] al tempo della guerra contro i [[Romani]] provocata dal [[ratto delle Sabine]].
DuranteSecondo quegliil avvenimenti,racconto di [[Tito Livio]] pertecipò alla guerra contro i [[Romani]] provocata dal [[ratto delle Sabine]]; dopo che i Romani erano stati costretti dai Sabini a ritirarsi sull'sul [[ArceCampidoglio Capitolina(colle)|Campidoglio]], sconfisse ed uccise in duello il temibile comandante romano [[Osto Ostilio]], antenato del futuro [[re di Roma]] [[Tullo Ostilio]], e fedele compagno di [[Romolo]]. Romolo volle subito vendicarsi, e prese ad inseguire in forze Mezio Curzio che, non avendo altra via di scampo, si gettò con il suo [[cavallo]] in una palude, che allora occupava la zona che in seguito sarebbe divenuta il centro del [[Foro Romano]].
Romolo, ritenendolo ormai spacciato smise di inseguirlo, ma dopo che i Romani si ritirarono, i Sabini, avendo visto che Mezio Curzio era ancora vivo, lo trassero in salvo. Da tale episodio la [[palude]] avrebbe preso il nome di ''[[Lacus Curtius]]''. Vi sono tuttavia altre versioni di storici romani che forniscono altre possibili spiegazioni circa l'origine del [[toponimo]].