Interruttore differenziale: differenze tra le versioni
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==Impiantistica==
Poiché un impianto reale presenta inevitabilmente piccoli squilibri dovuto a dispersioni ed anche perché esistono dei limiti minimi di sensibilità praticamente realizzabili, ma nello stesso tempo per assicurare un adeguato livello di protezione in caso di [[folgorazione]], sono definite precise soglie di intervento
===Ambiti===
In ambiti industriali e commerciali si usa suddividere gli impianti in zone per realizzare una [[protezione selettiva]], in modo tale che un guasto in una zona provochi l'intervento del solo differenziale a protezione della zona stessa, senza coinvolgere l'intero impianto.▼
Per gli impianti in abitazioni civili la differenza massima ammissibile di corrente, indicata con la lettera greca [[delta (lettera)|Δ]], deve essere minore o uguale a 30 milli[[Ampere]].
In ambiti industriali e commerciali si usano differenziali con [[delta (lettera)|Δ]] minore o uguale a 300 milli[[Ampere]], ma che hanno tempi d'intervento minori rispetto al corrispettivo civile.
===Disposizione===
Nell'ambito civile si usano differenziali in modo centralizzato, quindi con un unico differenziale si controlla l'intera abitazione.
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A tale scopo si utilizzano più interruttori differenziali con diversi valori di delta e diversi tempi di intervento (differenziali ritardati).
===Tipo di corrente===
Esistono anche differenti classi di interruttori differenziali che si distinguono per il tipo di corrente di guasto a cui sono sensibili:
*''AC
*''A
*''B
==Normativa e legislazione==
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