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Il problema è legato storicamente alla presenza nell'Accademia di Aristotele, durante gli anni della tarda maturità platonica. È infatti presumibile che da un certo momento la critica aristotelica all'"ontologia della differenza" abbia costretto il vecchio maestro a rivedere criticamente le sue originali concezioni in funzione di un maggior "realismo" logico della teoria delle idee. In sostanza, la domanda che poneva Aristotele è: se il mondo delle idee e quello empirico si contrappongono - essere e non-essere - che senso ha porre l'idea come causa della realtà apparente? Non sarebbe più coerente concludere che esiste solo il mondo delle idee, riducendo il mondo delle cose a pura illusione?
La prima soluzione che Platone aveva cercato a questa aporia era stata la teoria della partecipazione (mèthexis): le cose particolari parteciperebbero dell'idea corrispondente.
[[Platone]] nell'opera [[Parmenide_(dialogo)|Parmenide]] sostiene che ogni [[colore]], profumo, morbidezza, [[suono]], dolore o [[piacere]] tramite i 5 sensi possono diventare gioia di partecipazione all’Uno. Egli indica col termine , questo processo continuo di interazione consapevole tra Parte (persona) e Uno (mondo). ▼
▲[[Platone]] nell'opera [[Parmenide_(dialogo)|Parmenide]] sostiene che ogni [[colore]], profumo, morbidezza, [[suono]], dolore o [[piacere]] tramite i
La filosofia antropocentrica greca, platonica in questo caso, si concretizza così nel termine μέθεξις che in ultima analisi può essere intesa come una tensione attiva del soggetto alla partecipazione collettiva e consapevole sul mondo. Così come avviene ad esempio nello spettacolo teatrale quando nasce quella tensione che sale dal pubblico per partecipare emotivamente a quanto accade in scena oppure in letteratura quando il lettore a vive in prima persona quanto sta leggendo.
“Se una o più cose empiriche possiedono determinate qualità, ciò avviene esclusivamente in virtù di un rapporto, pure temporaneo e imperfetto, che esse stabiliscono con le idee. Tale rapporto è la ‘partecipazione’ (metexiS) o comunicazione: le cose empiriche ‘partecipano’ delle idee o ‘comunicano’ con esse. Per esempio, partecipando dell’idea della somiglianza, le cose sensibili divengono simili.” ([[Platone]])
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