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La parola '''metessi''' o metexi, dal greco μέθεξις (mètexis) vuole significare genericamente partecipazione, comunicazione.
{{Quote|Se una o più cose empiriche possiedono determinate qualità, ciò avviene esclusivamente in virtù di un rapporto, pure temporaneo e imperfetto, che esse stabiliscono con le idee. Tale rapporto è la ‘partecipazione’ (metexiS) o comunicazione: le cose empiriche ‘partecipano’ delle idee o ‘comunicano’ con esse. Per esempio, partecipando dell’idea della somiglianza, le cose sensibili divengono simili.|Francesco Fronterotta, ''Guida alla lettura del Parmenide di Platone'', Roma-Bari, Laterza, 1998, p. 31}}
 
La parola '''metessi''' o metexi, dal greco μέθεξις (mètexis) vuole significare genericamente partecipazione. Il termine acquista rilevanza filosofica nell'ambito del pensiero platonico.
Tra il mondo corruttibile delle cose terrene e quello puro e perfetto delle idee esiste infatti una differenza ontologica così evidente da porre Platone di fronte a un dualismo che egli cerca di superare tramite la ricerca di un rapporto che egli si sforza di definire in qualche modo.
 
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La prima soluzione che Platone aveva cercato a questa aporia era stata la teoria della partecipazione (mèthexis): le cose particolari parteciperebbero dell'idea corrispondente.
{{Quote|Se una o più cose empiriche possiedono determinate qualità, ciò avviene esclusivamente in virtù di un rapporto, pure temporaneo e imperfetto, che esse stabiliscono con le idee. Tale rapporto è la ‘partecipazione’ (metexiSmetexis) o comunicazione: le cose empiriche ‘partecipano’ delle idee o ‘comunicano’ con esse. Per esempio, partecipando dell’idea della somiglianza, le cose sensibili divengono simili.|Francesco Fronterotta, ''Guida alla lettura del Parmenide di Platone'', Roma-Bari, Laterza, 1998, p. 31}}
[[Platone]] nell'opera [[Parmenide_(dialogo)|Parmenide]] sostiene che ogni [[colore]], profumo, morbidezza, [[suono]], dolore o [[piacere]] tramite i cinque sensi possono diventare gioia di partecipazione all’Uno, al mondo delle idee. Egli indica col termine , questo processo continuo di interazione consapevole tra Parte (persona) e Uno (mondo).
 
La filosofia antropocentrica greca, platonica in questo caso, si concretizza così nel termine μέθεξις che in ultima analisi può essere intesa come una tensione attiva del soggetto alla partecipazione collettiva e consapevole sulal mondo intellegibile. Così come avviene ad esempio nello spettacolo teatrale quando nasce quella tensione che sale dal pubblico per partecipare emotivamente a quanto accade in scena oppure in letteratura quando il lettore a vive in prima persona quanto sta leggendo.
[[Platone]] nell'opera [[Parmenide_(dialogo)|Parmenide]] sostiene che ogni [[colore]], profumo, morbidezza, [[suono]], dolore o [[piacere]] tramite i cinque sensi possono diventare gioia di partecipazione all’Uno, al mondo delle idee. Egli indica col termine , questo processo continuo di interazione consapevole tra Parte (persona) e Uno (mondo).
 
La filosofia antropocentrica greca, platonica in questo caso, si concretizza così nel termine μέθεξις che in ultima analisi può essere intesa come una tensione attiva del soggetto alla partecipazione collettiva e consapevole sul mondo. Così come avviene ad esempio nello spettacolo teatrale quando nasce quella tensione che sale dal pubblico per partecipare emotivamente a quanto accade in scena oppure in letteratura quando il lettore a vive in prima persona quanto sta leggendo.
 
“Se una o più cose empiriche possiedono determinate qualità, ciò avviene esclusivamente in virtù di un rapporto, pure temporaneo e imperfetto, che esse stabiliscono con le idee. Tale rapporto è la ‘partecipazione’ (metexiS) o comunicazione: le cose empiriche ‘partecipano’ delle idee o ‘comunicano’ con esse. Per esempio, partecipando dell’idea della somiglianza, le cose sensibili divengono simili.” ([[Platone]])
 
[[Categoria:Concetti e principi filosofici]]