Vijnana: differenze tra le versioni

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{{S|buddhismo}}
Vijñāṇa ([[sanscrito]], viññāṇa, [[pāli]]) è, nel [[canone pāli]] del [[buddhismo]] [[theravāda]], il termine che indica il quinto degli ''aggregati'' dell'esistenza, ossia la [[coscienza]]. È anche il terzo elemento della [[genesi dipendente]]. Come pure gli altri elementi degli aggregati dell'esistenza non è un ''unicum'' indivisibile, persistente e statico, ma è un flusso, un processo composto e in divenire. Non è quindi considerabile un'[[anima]]<ref>Da ricordare come il buddhismo canonico respinga l'idea di una siffatta anima incorruttibile, come si spiega nel collegamento a proposito della dottrina del [[anatta|non sé]].</ref>. Nei testi canonici, come ad esempio nell<nowiki>'</nowiki>''Anattalakkhana Sutta'' (Saṃyutta Nikāya, XXII, 59) vi sono frequentemente attribuite le caratteristiche di [[impermanenza (buddhismo)|impermanenza]], [[dukkha|sofferenza]] e [[anatta|non sé]]. In Majjhima Nikāya 38 è detto che «al di la delle condizioni, non c'è un sorgere della coscienza».