Iyomante: differenze tra le versioni

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La parola Ainu ''Iyomante'' può essere tradotta letteralmente con l'espressione "fare partire" e, a seconda del contesto, è riferita ad un animale o ad un oggetto. Questo termine rimanda alla tradizione Ainu di "spedire" gli animali nel mondo degli dei, abitato anche da esseri viventi a tutti gli effetti (la religione Ainu considera infatti soprannaturali anche e soprattutto le manifestazioni dirette della Natura, inclusi animali e piante, a differenza dello [[Shintoismo]], le cui divinità, come ad esempio la dea del Sole [[Amaterasu]], sono ''personificazioni'' divine dei fenomeni dell'Universo), generalmente uccidendoli, anche se alcuni Iyomande semplificati possono essere celebrati con animali morti naturalmente. Quest'usanza riguarda anche il costume, diffuso anche fra i Giapponesi, di disfarsi con particolari cerimonie di alcuni oggetti di uso domestico che, grazie al lungo contatto con le persone che li hanno utilizzati, hanno assunto in qualche modo un'essenza spirituale e perciò non meritano di essere semplicemente gettati via.
 
L'animale sacro più spesso "inviato" in queste cerimonie è l'orso, animale-simbolo dell'identità Ainu. Fino allo scoppio della [[Seconda Guerra Mondiale]] tutti i villaggi Ainu, dove si viveva ancora secondo le tradizioni ancestrali, possedevano almeno un cucciolo di orso che veniva allevato amorevolmente in attesa del raggiungimento dell'età ideale per il compimento del rito(circa tre-quattro anni).
==La Cerimonia==
Il rituale tradizionale è estremamente complesso, e i preparativi possono durare anche diversi giorni.
 
[[Categoria:Riti religiosi]]