Letteratura di consumo: differenze tra le versioni
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==Origini e diffusione==
Una produzione meno raffinata e più tesa ad accontentare il pubblico anche poco colto, che s’impone già nel [[teatro]] antico [[teatro greco|greco]] e [[teatro latino|romano]] e nel cosiddetto [[romanzo greco]] di età [[Ellenismo|ellenistica]], si fa strada in [[Italia]] nel [[XVI secolo|Cinquecento]], in particolare tra gli autori che avversano le rigidità del nuovo [[classicismo]] e che vengono incoraggiati, nella loro attività, dagli stessi tipografi. [[Anton Francesco Doni]], [[Pietro Aretino]], [[Francesco Berni]] fondano la figura del letterato “di mestiere”, che mira a conquistare l’indipendenza economica con i suoi scritti e s’impegna dunque per venire incontro anche ai lettori meno sofisticati, o più in generale agli ambienti esterni alle corti, in aperta opposizione con i canoni [[classicismo|classicistici]] ed [[Aristotele|aristotelici]]. Si diffondono di conseguenza le opere [[Dialetto|dialettali]], oppure di argomento scandalistico o sarcastico, dall’aspetto lezioso o dissacratorio, portando, in alcuni casi, attraverso il rifiuto delle convenzioni e dello stile aulico,
[[Immagine:David Copperfield.jpg|right|150px|thumb|Il romanzo ''[[David Copperfield]]'' di [[Charles Dickens]] è uno dei libri più letti della storia]]
Da una parte tutto ciò pone le basi del [[Naturalismo (letteratura)|naturalismo]] e del [[verismo]], dall’altra va a costituire il moderno mercato editoriale: l’industrializzazione permette infatti una produzione più vasta e meno costosa dei beni di consumo, come appunto i [[libro|libri]], e in particolare l’invenzione della [[linotype]] meccanica rende più veloce e sistematica la stampa delle pagine; l’[[urbanizzazione]] e l’[[alfabetizzazione]] concorrono intanto ad accrescere il numero dei lettori.
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