Francesco Pignatelli, marchese di Laino: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , vissuto nel [[Regno di Napoli]] al servizio dei [[Borbone di Napoli|Borboni]] fu zio dei quattro fratelli principi di [[Strongoli]] che invece erano di idee libertarie [[Francesco Pignatelli (principe di Strongoli)|Francesco]] (1775-1853), Mario (1773-1799), Ferdinando (1769-1799), Vincenzo (1777-1837).
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==Biografia==
Il 15 febbraio [[1783]], dopo il terremoto del 5 denominato il ''[[Terremoto del 1783|Fragello]]'', fu nominato ''Vicario generale delle Calabrie'' con «con autorità e facoltà ut alter ego sopra tutti li présidi, tribunali, baroni, corti regie e baronali e qualsísiano altri uffiziali politici di qualunque ramo qualità e carattere, come altresí sopra tutta la truppa tanto regolare quanto di milizie» e vi rimase fino al [[10 settembre]] [[1787]].<ref>''Il Monitore napoletano, 1799'', pag. 155</ref><ref>''Il filosofo e la catastrofe''</ref> Dotato immediatamente di 100.000 [[Ducato (moneta)|ducati]] per le necessità urgenti della popolazione inviò due navi con beni di prima necessità a [[Reggio Calabria|Reggio]] e a [[Pizzo]] e si stabili il 22 febbraio a [[Vibo Valentia|Monteleone]] dove pose il suo quartier generale; da qui, effettuando anche sopralluoghi nelle zone più colpite, coordinò gli aiuti, per cui si valse anche dei fondi della [[cassa sacra]], alle zone colpite dal sisma.<ref>''Il filosofo e la catastrofe''</ref>