Accademia delle scienze di Berlino: differenze tra le versioni

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L''''Accademia delle Scienze di Berlino''' (in tedesco '''Berlin-Brandeburgische Akademie der Wissenschaften''') venne creata nel [[1700]], con il nome di "''Kurfürstlich Akademie der Wissenschaften''", da [[Federico III]], principe elettore del [[Brandeburgo]], anche se il suo vero ideatore, organizzatore e primo presidente fu [[Gottfried Wilhelm Leibniz]], filosofo, matematico ed erudito universale.<ref>Cfr. Bruno Benedetti, ''L’Accademia delle scienze di Berlino e la sua biblioteca'', “Biblioteche Oggi”, Milano, Ed. Bibliografica, n. 5, giugno 2008, p. 41.</ref>
 
Diversamente dalla [[Royal Society]] o della [[Académie Française]], nell’accademia leibniziana trovavano posto anche le materie filosofiche-letterarie.
 
Fin dalla fondazione furono previsti anche membri esterni (ad es. [[Johann Bernoulli]], dal 1701; o [[Voltaire]] e [[Montesquieu]], dal 1746).<ref>''Ibidem'', p. 42.</ref>
 
Durante il regno di [[Federico II]] detto “Il Grande”, durato dal 1740 al 1786, l’Accademia conobbe il periodo più fiorente. Da [[San Pietroburgo]] arrivò a farne parte [[Leonhard Euler]], uno dei più grandi matematici di ogni tempo.
Erano inoltre membri ordinari o corrispondenti grandi matematici come il torinese [[Lagrange]] o l’alsaziano [[Lambert]]; e filosofi come [[D’AlembertJean Baptiste Le Rond d'Alembert|d'Alembert]], il [[demarchese di Condorcet]], o [[Immanuel Kant]].<ref>''Idem''.</ref>
 
Anche nell’[[Ottocento]] il livello degli accademici rimase altissimo, con le presenze di nomi quali l’astronomo [[Johann Elert Bode]], i matematici [[Jacobi]], [[Carl Friedrich Gauss]], e [[Georg Frobenius]]; i fisici [[Gustav Kirchoff]], [[Werner von Siemens]], e [[Wilhelm Conrad Röntgen]]; il naturalista e geografo [[Alexander von Humboldt]]; il medico [[Rudolf Virchow]]; il filosofo [[Schelling]]; gli storici [[Franz Leopold von Ranke]] e [[Theodor Mommsen]].<ref>''Ibidem'', p. 43.</ref>
 
Nel [[Novecento]], nel periodo tra le due guerre mondiali, nell’Accademia fu presente anche un gruppo di fisici destinati a mutare profondamente il corso della scienza: [[Albert Einstein]], [[Otto Hahn]], [[Werner Heisenberg]], [[Gustav Hertz]], [[Philipp Lenard]], [[Max Planck]]. Questo incredibile patrimonio di intelligenza venne però sostanzialmente disperso dall’ottusità criminale del regime nazista, che obbligò i soci ebrei a lasciare l’istituzione, governata ormai da funzionari ligi al regime.<ref>''Ibidem'', p. 44.</ref>
 
Dopo la distruzione e la successiva nota divisione di [[Berlino]], l’Accademia si venne geograficamente a trovare nella zona di occupazione sovietica. Riaprì nel [[1949]], col nome mutato in ''Deutsche Akademie der Wissenschaften'', e dal [[1951]] venne assoggettata al governo della [[Germania Est]]. A partire dal [[1969]], venne stabilito che solo i cittadini della [[D.D.R.DDR]] potessero farne parte.<ref>''Idem''.</ref>
 
Con il crollo del muro di [[Berlino]] e la riunificazione delle due Germanie, l’Accademia venne ufficialmente sciolta, per poi tornare a ricostituire, nel [[1992]], l’attuale ''Berlin-Brandeburgische Akademie der Wissenschaften'', nuovamente punto di riferimento per gli studiosi di tutta Europa.<ref>''Ibidem'', p. 46.</ref>
 
==Note==
<references/>
 
== Fonti ==