Livello di servizio: differenze tra le versioni

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Livelli di servizio
 
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Per la progettazione o l’ammodernamento di una strada è necessario definirne le condizioni d’esercizio in relazione al traffico secondo una certa scala: ciò al fine di effettuare confronti tra costi di costruzione e/o di miglioramento e poter così scegliere la soluzione ottima compatibile con gli obiettivi e i vincoli prefissati.
In generale può considerarsi rappresentativo delle condizioni di esercizio il costo generalizzato del trasporto per l’utente (costi fissi e variabili dell’autoveicolo, tempo, comfort, rischio); se però ci si limita alla descrizione delle sole condizioni operative del deflusso, oppure se si fissano a priori le caratteristiche di progetto e d’esercizio prescindendo dai relativi costi, risulta particolarmente efficace la metodologia messa a punto da studiosi ed esperti degli US che definisce le condizioni operative del deflusso veicolare (e quindi dell’infrastruttura d’appoggio) in funzione delle variabili: u (velocità media di viaggio), k (densità) e q/qo=v/c (rapporto volume/capacità), legate dall’equazione di stato q=ku nel caso della circolazione a flusso ininterrotto propria delle strade extraurbane.
In effetti, la qualità della circolazione sarebbe meglio definibile dagli oneri sopportati dagli utenti: costo monetario, tempo impiegato nello spostamento e stress psicofisico connesso al grado di comfort e sicurezza di marcia. I parametri che appaiono più strettamente legati a tali oneri sono: la velocità media mantenibile su un segmento stradale, il numero medio di sorpassi/km, il tempo medio d’attesa per il sorpasso per ora di viaggio. Questi para-metriparametri individuano un punto in uno spazio a tre dimensioni: facendo corrispondere a ciascun punto un numero, esso potrebbe rappresentare una misura di qualità di marcia e si potrebbe quindi costruire la funzione livello di servizio (LdS). Ancora, però, non si è giunti a definirla per le difficoltà di calcolo, ai diversi livelli di portata e per le diverse tipologie stradali, dei tre parametri citati. Alcuni autori hanno proposto di associare ad ogni livello un indice di qualità di servizio, ad esempio la sicurezza (Olivari, 1986), o un indice di costo (Werner, 1979); tali tentativi, seppure interessanti, non hanno ancora avuto un compiuto inquadramento generale operativo.
Attualmente può considerarsi affermato il criterio adottato negli US (cfr. Hcm 1985, 2000) di definire i LdS non in funzione di parametri in grado di esprimere direttamente la qualità della circolazione ma di grandezze che a quei parametri si ritengono correlate: appunto la velocità media di viaggio, il rapporto v/c e/o la densità.
La velocità di viaggio dà un’idea del tempo di percorrenza; la densità e il rapporto volume/capacità possono invece vedersi come indicatori di libertà di guida, comfort, sicurezza e costo.