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Nel [[1798]] Martignac divenne segretario di [[Emmanuel Joseph Sieyès]]; dopo aver servito per un certo periodo nell’esercito, si dedicò alla letterature, scrivendo numerose operette. Sotto l’Impero praticò la professione legale con successo a Bordeaux, dove, nel [[1818]] divenne avvocato generale del ''cour royale''. L’anno successivo fu nominato procuratore generale a [[Limoges]] e nel [[1821]] fu eletto alla Camera dei Deputati, dove sostenne le politiche ultrarealiste di [[Villèle]]. Nel [[1822]] divenne Consigliere di Stato e nel [[1823]] seguì il Duca d'Angouléme in [[Spagna]] come commissario civile. Divenne Visconte l’anno successivo fu anche nominato direttore generale del catasto e del demanio.
 
A contatto con la politica reale, le sue convinzioni ultrarealiste mutarono gradualmente avvicinandosi a quelle dei [[DoctrinairesDottrinari]] e alla caduta di [[Villèle]] [[Carlo X]] lo scelse per portare avanti una nuova politica di compromesso. Il [[4 gennaio]] [[1828]] fu nominato Ministro degli interni e, sebbene non avesse assunto il titolo di president, fu nella pratica il capo del Gabinetto. Egli riuscì a far approvare l’atto che aboliva la censura sulla stampa e a persuadere il re a firmare le ordinanze del [[16 giugno]] [[1828]] sui [[Gesuiti]] e i piccoli seminari.
 
[[Categoria:Primi Ministri francesi]]