Affordance: differenze tra le versioni

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L<nowiki>'</nowiki>'''affordance''' è quell'insieme di azioni che un oggetto "invita" a compiere su di esso. Il termine affordance può in questo caso essere tradotto con "invito" e questa proprietà dell'oggetto non appartiene nè all'oggetto stesso nè al suo usufruitore ma si viene a creare dalla relazione che si instaura fra di essi. E', per così dire, una proprietà "distribuita". Ad esempio l'aspetto fisico di un oggetto che permette all'utilizzatore di dedurne le funzionalità o i meccanismi di funzionamento.
 
Il termine è stato introdotto nel [[1966]] dallo [[psicologo]] [[James Gibson (psicologo)|James J. Gibson]].
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Tra gli oggetti con un'ottima affordance vi sono, ad esempio, la [[forchetta]] o il [[cucchiaio]], strumenti che nel corso dei millenni sono stati affinati dall'uomo fino alla forma odierna, estremamente intuitiva e di semplicissimo utilizzo.
 
Ogni oggetto possiede le sue affordance, così come le superfici, gli eventi e i luoghi. Ad esempio una superfice piatta possiede l'affordance di camminare sopra ad essa, una superficie verticale dà l'affordance di ostacolare un movimento o di blocco di un movimento.
 
== Note ==
*http://jnd.org/dn.mss/affordances_and_design.html
*http://jnd.org/dn.mss/affordance_conventions_and_design_part_2.html
 
== Bibliografia ==
*James Jerome Gibson. ''The ecological approach to visual perception''. Houghton Mifflin, Boston, 1979.
*Donald A. Normann. ''The Psychology of Everyday Things''. Basic Books, New York, 1988.
 
== Voci correlate ==