Bal'ami: differenze tra le versioni

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Più che come vizir (anche suo padre aveva ricoperto tale carica agli ordini del sovrano samanide Ismā‘īl ibn Ahmad), Bal‘ami è noto per aver tradotto il capolavoro annalistico di [[Tabari]] in [[lingua farsi]]: primo tassello della neo-costituita lingua neo-persiana scritta, vale a dire lingua persiana tracciata con [[grafema|grafemi]] [[Lingua araba|arabi]], con l'aggiunta di alcuni nuovi grafemi creati per rendere adeguatamente alcuni particolari [[fonema|fonemi]] del persiano, del tutto mancanti nella lingua araba.
 
L'opera di Bal‘ami, oltre alla sua fondamentale importanza nel panorama letterario della cultura [[islam]]ica neo-persiana, è rilevante perché l'autore non si limitò a una pedissequa traduzione del ''Ta'rīkh al-rusul wa-l-mulūk'' di Tabari, ma perché la sunteggiò, eliminando le numerose catene di trasmettitori che precedono ogni tradizione storica riportata, rendendo il suo lavoro assai scorrevole e di più agevole lettura, ma. nonNon infrequentemente Bal‘ami volle innovare abbastanza profondamente la storia dei primi tre secoli del mondo islamico, modificando talora le tradizioni di Tabari o inserendone più spesso di nuove.
 
Sono ad esempio assenti nel lavoro di Tabari, ma fortunatamente presenti nell'opera di Bal‘ami, tutte le notizie riguardanti le guerre fra Arabi e Cazari, sostenute in epoca [[Omayyadi|omayyade]] dal [[Califfo]] Hishām b. ‘Abd al-Malik e, che tanto contribuirono a indebolire il Califfato, di lì a poco sottoposto al duro e vittorioso attacco degli [[Abbasidi]].
 
Una traduzione completa dell'opera fu realizzata in francese nel XIX secolo da H. Zotenberg e successivamente riproposta in vari volumi dalle edizioni Sindbad di Parigi, a partire dagli [[Anni 1970|anni Settanta]].