Vittore Colorni: differenze tra le versioni

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'''Vittore Colorni''' ([[Mantova]], [[19 luglio]] [[1912]] - Mantova, [[11 marzo]] [[2005]]) è il maggiore [[storico]] contemporaneo del [[giudaismo]] [[italia]]no. Si laureò in Giurisprudenza a [[Bologna]] nel 1933.
 
Si dedicò agli studi di Storia del [[Diritto Medievale]] (con [[Pier Silverio Leicht]] e [[Pietro Torelli]]) ed alle ricerche sull’[[ebraismo]], in particolare sulla comunità [[mantova]]na, le sue magistrature e i metodi di autogoverno. In quegli anni elabora un suo teorema circa l'espansione di piccole comunità ebraiche nel nord Italia e nella [[pianura padana]]. Due erano i movimenti migratori, uno generatosi dalla città di [[Roma]] allo scopo di conquistare nuovi mercati per l'attività di prestatori di denaro e di commercianti, ed un secondo filone d'immigrazione di origine tedesca [[ashkenazita]] indotta dalla necessità di fuggire le frequenti e periodiche persecuzione in area germanica e centroeuropea. Lo stesso Vittore Colorni discendeva da una famiglia ashkenazita originaria di [[Colorno]], Simone de Maya (Meyer) viveva a Colorno nel [[1477]], successivamente trasferitasi in Mantova dal ’500.
 
Le [[leggi razziali]] costringono Colorni ad abbandonare Mantova. Invece di cercare rifugio in [[Svizzera]] seguendo l'esempio di altre famiglie ebraiche, la famiglia Colorni preferisce raggiungere Roma continuando gli studi eludendo i divieti imposti agli ebrei. Nel [[1945]] pubblica il volume ''Leggi ebraiche e leggi sociali'' ed è chiamato nel [[1946]] all’insegnamento del Diritto Ecclesiastico alla facoltà di Giurisprudenza dell’[[Università di Ferrara]], nel[[1956|'56]] vince la cattedra di Storia
del Diritto Italiano. Dal [[1969]] al[[1971|'71]] é preside di Facoltàfacoltà, rimanendo sempre una presenza primaria nel mondo culturale tanto che i saggi da lui riuniti della raccolta ''Judaica minora'', diventano modello di metodo di ricerca interdisciplinare.
 
[[categoria:storici italiani|Colorni, Vittore]]