Villa Pusterla: differenze tra le versioni

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La famiglia Arconati cedette quindi la residenza al Conte Giuseppe Angelo Crivelli nel [[1718]] che la trasformò in un lussuoso palazzo con giardino all’italiana ricco di fontane e giochi d’acqua.
Durante questo periodo la villa fu in parte rifatta in stile [[barocco]] e fu alleggerita delle residue sue forme medioevali. Le venne conferita una pianta a U con le ali unite da un doppio porticato che racchiude un cortile interno. La facciata della villa venne ornata da due torri sotto le quali si stendono delle terrazze degradanti che sostituiscono il precedente scalone che risaliva il declivio della collina. Le terrazze si affacciavano sull’ampio giardino dove l’abate Crivelli impiantò un giardino botanico che al tempo era tra i più grandi d’Europa. La struttura, che è quella che ritroviamo oggi, venne realizzata da [[Francesco Croce]] su incarico di [[Stefano Gaetano Crivelli]] nel [[1754]].
Venne anche costruito l’oratorio di S. Francesco (di cui oggi rimane la chiesetta non collegata all’edificio) che era collegato alla villa: una semplice cappella privata in stile barocco con affreschi rappresentanti [[San Francesco D’D' Assisi]], [[Carlo Borromeo]] e [[Santo Stefano Martire]].
 
Nel [[1797]], [[Napoleone Bonaparte]] per la sua bellezza preferì la villa Crivelli alla [[Reggia di Monza]] e vi insediò il suo quartier generale. Qui prese la decisione di creare la [[Repubblica Cisalpina]].