Seconda guerra cecena: differenze tra le versioni

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==L'insorgere della resistenza cecena==
===La campagna di guerriglia in Cecenia===
Sebbene i combattimenti su vasta scala in Cecenia siano terminati da tempo, nonostante tutto sono ormai frequenti gli attacchi dei ribelli ceceni in particolare nella regione settentrionale, aprendo così il cosiddetto ''fronte caucasico'' della guerra in Cecenia. Le incursioni dei ribelli hanno come obiettivi principali l'assassinio di ufficiali russi e filo-russi e l'attacco ai convogli militari e delle forze di polizia. I separatisti, durante questi assalti, fanno spesso uso di [[Ordigno esplosivo improvvisato|ordigni esplosivi improvvisati]] e di gruppi di bande armate per i raid più massicci. A questi attacchi le forze militari russe rispondono con l'artiglieria e con bombardamenti aerei, oltre che con numerose operazioni di incursione da parte delle forze speciali. La maggioranza dei soldati russi in Cecenia è ormai rappresentata da volontari, a differenza della prima guerra cecena, dove la maggioranza era composta da coscritti. A ciò occorre aggiungere che la maggior parte del contingente russo in Cecenia è composto da soldati russi, mentre l'apporto delle altre repubbliche della Federazione Russa è andato gradualmente a diminuire.
 
A partire dal [[2004]] le forze lealiste facenti capo a Ramzan Kadyrov, hanno preso il controllo sulle operazioni di polizia, nonostante gran parte dei componenti di questi gruppi siano appartenuti (così come lo stesso Kadyrov) alle milizie ribelli sconfitte nella prima guerra cecena. Questo corpo paramilitare è stato inglobato in due distinti corpi militari facenti capo al Ministero dell'Interno ceceno, denominati ''Sever'' e ''Yug'' (''Nord'' e ''Sud''), mentre altri due gruppi militari, rispettivamente ''Vostok'' e ''Zapad'' (''Est'' e ''Ovest'') sono composti dalle forze filo-russe facenti capo ai leader militari ceceni [[Sulim Yamadayev]] e [[Said-Magomed Kakiyev]]<ref>[http://www.guardian.co.uk/elsewhere/journalist/story/0,,1796576,00.html Land of the warlords | World news | guardian.co.uk<!-- Bot generated title -->]</ref>.
 
===Note===