Decisionismo: differenze tra le versioni

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Il termine '''Decisionismo''', nella sua accezione originaria, indica la dottrina che fa capo al filosofo del Diritto [[Carl Schmitt]] ([[Plettenberg]], [[11 luglio]] [[1888]] - [[Plettenberg]], [[7 aprile]] [[1985]]) secondo cui all'origine del Diritto stesso c'è una decisione incondizionata. Nell'uso giornalistico italiano corrente, designa una metodologia di governo non collegiale e spesso arbitraria.
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'''Decisionismo''' è un [[neologismo]] politico della lingua italiana.
==Il decisionismo di Carl Schmitt==
Il filosofo Carl Schmitt, per teorizzare il decisionismo nella sua opera ''Il guardiano della costituzione'', prende le mosse dall'articolo 48 della Costituzione della [[Repubblica di Weimar]], che prevedeva l'attribuzione di poteri dittatoriali al Cancelliere tedesco durante i momenti di crisi.
Coniato a metà degli anni '80 con riferimento alle impopolari decisioni formulate dell'allora Presidente Bettino Craxi sia per politica interna (abolizione della scala mobile) sia della politica estera (Duello di Sigonella).
 
Entrato a far parte della lingua italiana, con esso si indicano decisioni prese dal Capo del Governo, collegialmente con i membri dello stesso , realizzate per lo più attraverso l'emanazione di Decreti Legge d' Urgenza nell'ambito di diverse materie, senza preventiva consultazione delle Camere.
Questa forma di ''dittatura costituzionale'' destinata a emergere durante lo ''stato d'eccezione'' - cioè durante una guerra, una rivoluzione o crisi simili - secondo Schmitt evidenzia la vera essenza del Diritto, alla base del quale ci sarebbe una decisione d'imperio posta da chi, a un certo punto, si trova ''effettivamente'' in condizione di imporla. E' questa decisione originaria, incondizionata e arbitraria perché fondata sostanzialmente sulla forza, a raccordare la società col Diritto. Passato lo ''stato d'eccezione'', l'energia fondatrice si ''istituzionalizza'' formalmente, il sovrano si eclissa e dal caos si passa di nuovo all'ordine, fino alla prossima ''crisi''.
 
==Il decisionismo nell'uso giornalistico==
La [[risemantizzazione]] giornalistica italiana del termine '''decisionismo''' inizia negli anni '80 del 1900 con riferimento all'operato dell'allora Presidente del Consiglio [[Bettino Craxi]]. Costui, sia in politica interna (con l'abolizione della scala mobile) sia in politica estera (col ''duello di Sigonella'') era infatti avvezzo ad assumere decisioni d'urgenza e d'imperio, senza troppo riguardo al dovere di collegialità.