Élie Decazes: differenze tra le versioni
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=== Ministro di polizia ===
Come ministro di polizia, dovette reprimere il [[Terrore bianco]], le violenze provocate dagli [[Ultrarealista|ultrarealisti]] contro liberali, repubblicani e bonapartisti; dopo le dimissioni del [[Armand Emmanuel de Vignerot du Plessis de Richelieu|Duca di Richelieu]], prese ''de facto'' il comando del ministero, il cui presidente "formale" era il [[generale Dessolles]]. Decazes copriva contemporaneamente anche l'incarico di ministro degli Interni. Il governo, nel quale il barone [[Joseph-Dominique Louis]] era ministro delle Finanze, e [[Laurent de Gouvion-Saint Cyr]] rimaneva ministro della Guerra, era interamente formato da liberali moderati; il suo primo atto fu di sopprimere il ministero di polizia, poiché Decazes lo riteneva incompatibile col regime di libertà. Le sue riforme si scontrarono contro l'aperta ostilità della [[Parìa di Francia|Camera dei pari]], dove gli ''ultras'' erano in maggioranza, e per superare l'''
Successivamente si dedicò alla riforma della stampa, eliminando la censura. Con la riorganizzazione delle finanze, la protezione delle industrie e la messa in cantiere di importanti lavori pubblici, la Francia riguadagnò la sua prosperità economica, e il ministro diventò popolare. Ma le potenze della [[Santa Alleanza]] non vedevano di buon occhio la crescita del liberalismo in Francia. [[Klemens von Metternich|Metternich]] in particolare ascriveva le colpe di questo principalmente alla "debolezza" del ministro, e quando nel [[1819]] le elezioni politiche confermarono la tendenza, in particolare con l'elezione dell'abbé [[Henri Grégoire]], si creò un dibattito se fosse arrivato il momento di mettere in pratica i termini degli accordi del [[Congresso di Aquisgrana (1818)|Congresso di Aquisgrana]]. Fu questa minaccia di interventi esterni, più che il clamore degli [[Ultrarealista|Ultras]], che spinsero Luigi XVIII a richiedere un cambiamento nella legge elettorale, che rendesse impossibile nel futuro uno "scandalo" come l'elezione di Grégoire.
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