Siniscalco: differenze tra le versioni

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Alla fine del XII secolo fu istituita in [[Francia]] la figura del siniscalco quale rapresentante del re in una [[circoscrizione]] territoriale detta ''[[siniscalcato]]'' (come l'ufficio al quale era preposto). Il titolo era usato prevalentemente nella Francia meridionale, mentre nella Francia settentrionale si preferiva il titolo di ''[[balivo]]'', la cui circoscrizione (come l'ufficio) era detta ''baliaggio''. Il siniscalco aveva compiti amministrativi, giudiziari e fiscali; alle sue dipendenze erano il ''luogotenente generale'', che presiedeva il tribunale, e i responsabili delle circoscrizioni in cui si suddivideva la siniscalchia, variamente denominati secondo i luoghi (ad esempio, ''[[prevosto|prevosti]]''). Come altre istituzioni dell'[[Ancien régime]] le siniscalchie e i baliaggi, che nel frattempo avevavo visto le loro funzioni ridotte all'ambito giudiziario, sparirono con la [[Rivoluzione francese]].
 
Nel [[Regno di Sicilia]] la figura del Gran Siniscalco fu introdotta da [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]]: sottoposto al Gran Connestabile, era uno dei sette grandi ufficiali del regno, con il compito di amministrare le proprietà reali e provvedere al vitto del re e della sua corte. La carica sopravvisse in età angioina e aragonese. [[Giovanni Pontano]] definì il Gran Siniscalco "Maestro di Campo"; [[Scipione Ammirato]] lo definì "Maggiordomo della Casa Reale", "il supremo ufficiale preposto alla tavola". Per insegna, oltre a quelle del proprio Casato, aveva una coppa di Leocorno <ref>Per approfondimenti vedi [http://www.nobili-napoletani.it/Sette_Uffici.htm]]</ref>.
 
La figura del gran siniscalco era presente anche nella gerarchia di [[ordine religioso cavalleresco|ordini religiosi cavallereschi]], come i [[Templari]]: aveva il compito di amministare i beni dell'ordine e, solitamente, di sostituire il [[Gran Maestro|gran maestro]] in caso di assenza.