Infinito (Stapledon): differenze tra le versioni

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'''Ultimi Uomini:''' la diciottesima e ultima specie umana, situata due miliardi di anni nel futuro, è la più progredita scientificamente e spiritualmente. Molto più grandi dei Primi Uomini nonostante l’alta gravità, hanno lineamenti estremamente variabili, al punto da sembrare molte specie differenti, e la loro vita dura in media 250˙000 anni. Abitano Nettuno, coltivano i poli di [[Urano (astronomia)|Urano]] per alimentarsi e hanno su [[Giove (astronomia)|Giove]] le loro stazioni [[Radio (mass media)|radio]] e [[televisione|televisive]] ([[Saturno (astronomia)|Saturno]] è andato distrutto nell’incidente che ha surriscaldato il Sole). È solo grazie al loro continuo intervento sulle orbite dei pianeti che si evitano catastrofi come quella dei Quinti Uomini. Tra le loro [[invenzione (tecnologia)|invenzioni]] ci sono abiti che permettono di volare e macchine che trasmettono informazioni direttamente al cervello. Possono fondere telepaticamente le loro menti in una [[Communalness|“supermente”]] capace di percepire la musica del cosmo.
 
La loro civiltà perfetta, però, è minacciata da una catastrofe cosmica: una specie di [[malattia]] colpisce le [[stella (astronomia)|stelle]] riscaldandole e facendo emettere loro [[Radiazioni ionizzanti|radiazioni]] nocive. Il fenomeno colpisce anche il sole e le radiazioni che questo produce fanno impazzire gli esseri umani. Il libro termina con la descrizione del declino definitivo dell’umanità, a cui non resta che tentare la [[panspermia#panspermiaPanspermia guidata (o Panspermia diretta)|panspermia guidata]], nella speranza che la vita si sviluppi in un altro sistema solare.
 
==Successo e critiche==