Isabella di Brienne: differenze tra le versioni

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Era figlia di [[Gualtieri V di Brienne]], duca d'[[Atene]] ecc., che fu ucciso nella [[battaglia di HalmyrosHalmyro]]s vicino [[Tebe]] nel [[1311]].
Suo fratello [[Gualtieri VI di Brienne]] fu ucciso senza eredi nella [[Battaglia di Poitiers]] nel [[1356]], così Isabella ereditò tutti i titoli e le proprietà dei [[Brienne]]. Suo marito [[Gualtieri d'Enghien]] era morto nel [[1345]].
 
I suoi figli furono:
# [[Gualtiero d'Enghien]] ([[5 giugno]], [[1322]] – [[18 novembre]], [[1340]])
# [[Isabella d'Enghien]] (+ [[28 dicembre]], [[1357]]), badessa del monastero di [[Flines]]
# [[Sohier d'Enghien]] (+ [[21 marzo]], [[1364]]), conte di Brienne, titolare del ducato d'Atene.
# [[Giovanni d'Enghien]], (+ [[1380]]), conte di Lecce e barone di [[Castro (LE)|Castro]]
# [[Margherita d'Enghien]], che sposò [[Pietro di Préaux]]
# [[Luigi d'Enghien]] (+ [[17 marzo]], [[1394]]), barone (poi conte) di [[Conversano]], e alla morte del fratello Sohier, conte di Brienne e titolare del ducato d'Atene
# [[Giacomo d'Enghien]], canonico a [[Liegi]]
# [[Guglielmo d'Enghien]],(+ [[1377]]), barone di [[Argo (città)|Argo]] e [[Nauplia|Napoli di Romània]]
# [[Angliberto I d'Enghien]] (c. [[1330]]–[[20 febbraio]], [[1403]]), barone di [[Ramerupt]], [[La Follie]], e [[Seneffe]]
# [[Franesca d'Enghien]], moglie di Pietro, conte di [[Montebello]]
# [[Giovanna d'Enghien]], monaca al monastero di [[Flines]]
 
Riguardo ai possedimenti in [[Grecia]], va detto che [[Gualtieri VI di Brienne]], fratello di Isabella, ne aveva perduto l'effettivo possesso fin dal 1340. Per cui il nipote Sohier d'Enghien ereditò solo il titolo nominale di duca d'Atene oltre ad alcuni diritti su Argo e Nauplia, la cui signoria fu invece a pannaggio del fratello Guglielmo dal [[1356]] fino alla morte, nel [[1377]]. La figlia di Guglielmo, Maria d'Enghien, moglie del veneziano Pietro Cornaro, vendette poi i possedimenti alla [[Repubblica di Venezia]] nel [[1388]].
 
L'eredità principale di Isabella toccò al suo terzo figlio, Giovanni d'Enghien.