Dione (divinità): differenze tra le versioni

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==== Nell'[[Iliade]] di Omero ====
 
Durante i combattimenti nella [[guerra di Troia]], Afrodite intervenne per salvare suo figlio [[Enea]], che, ferito, rischiava di essere ucciso nella mischia. Mentre cercava di coprirlo col suo [[peplo]] sgargiante, [[Diomede (Tideo)|Diomede]] la vide e la colpì con la lancia, ferendole il polso. Disperata, la dea lasciò il figlio ad [[Apollo]] e riparò nell'[[Olimpo (mitologia)|Olimpo]], dove si gettò ai piedi della madre Dione. Al vederla, la dea domandò la causa del suo dolore, dando per scontato che solo un immortale aveva potuto procurargli quella ferita. Quando sua figlia le svelò il contrario, Dione la rassicurò, annunciandole che numerose divinità avevano già patito dolori a causa di mortali; citò [[Ade (divinità)|Ade]], ferito da una mortale freccia di [[Eracle]], oppure [[Era (mitologia)|Era]], anch'essa ferita dall'eroe semidio. Infine la dea pose le proprie mani sulla ferita di Afrodite e le lenì ogni dolore.
 
Dione è anche la dea della quercia, e come tale è assimilata a [[Dioniso]], di cui più volte è ritenuta la madre, frutto sucessivosuccessivo del suo amore con Zeus.
 
Dione, assimilata alla [[Dea Madre]] era venerata insieme a [[Zeus]] nel santuario di [[Dodona]]. Le loro sacerdotesse erano chiamate [[Peleiadi]]