Lingua primigenia: differenze tra le versioni

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I sostenitori della [[monogenesi linguistica]] hanno formulato teorie secondo le quali una lingua originaria sarebbe stata parlata più o meno tra i 50 e 100.000 anni fa, il periodo ipotizzato dall'[[archeogenetica]] a causa della separazione [[filogenetica]] degli antenati di tutti gli uomini oggi esistenti. <!-- Ad ogni modo, non esiste nessuna garanzia che il protomondiale non sia più giovane (o più antico) rispetto a quanto è stato stabilito, a causa di ciò fare della filogenetica non è appropriato per datare il linguaggio. (??? Non si capisce cosa voglia dire questa frase-->
 
In uno scenario del genere, questa protolingua si sarebbe diffusa a partire da una piccola popolazione ad altre popolazioni a seguito della loro separazione. Va notato inoltre che essa non sarebbe necessariamente il primo linguaggio parlato in assoluto, ma solamente il più recente e comune antenato di tutte le lingue conosciute oggi, e potrebbe avere già avuto dietro di sé una lunga evoluzione, e addirittura potrebbe esser esistito insieme ad altre lingue di cui non è sopravvissuta alcuna traccia nei tempi storici. Per esempio, si discute se gli [[homo neanderthalensis|uomini di Neanderthal]] avessero la facoltà di parlare. Se ciò fosse vero, la loro lingua in tutta probabilità non sarebbe potuta derivare dalla protolinga mondiale di cui si sta parlando. Inoltre, se avessero avuto un linguaggio, ciò porterebbe argomenti a favore della tesi dell'esistenza di una lingua originaria (pur non permettendo di avanzare ipotesi a proposito della sua forma), perché comporterebbe che l'[[origine della lingua]] sia antecedente alla separazione filogenetica umana. Tra l'altro dato che forse tutti gli esseri umani odierni discendono da una [[Eva mitocondriale]], una donna che si ritiene vivesse in Africa circa 150.000 anni fa. Ciò ha sollevato la possibilità che la lingua primigenia possa essere datata approssimativamente in quel periodo.<ref>{{cite web |url=http://findarticles.com/p/articles/mi_qa3651/is_199601/ai_n8757319/pg_1 |author=Ruhlen, Merritt |authorlink=Merritt Ruhlen |date=1996 |title=Language Origins |publisher=National Forum |accessdate=2007-11-10}}</ref> Ci sono anche teorie su un effetto a collo di bottiglia sulla popolazione umana, soprattutto la teoria della catastrofe di Toba, la quale ipotizza che la popolazione umana ad un certo punto, 70.000 anni fa, si sia ridotta a 15.000 o 2.000 individui.<ref>{{cite web |url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/2975862.stm |title=When Humans Faced Extinction |author=Whitehouse, David |publisher=BBC News Online |date=2003-06-09 |accessdate=2007-11-10}}</ref> Se ciò avvenne realmente, un tale effetto a collo di bottiglia, sarebbe un eccellente candidato per il momento della protolingua mondiale, anche se ciò non implica che sia anche il momento in cui sia emerso il linguaggio come capacità.
 
 
<!-- Molte domande suscita la teoria della [[monogenesi]], vale a dire l'assunzione che tutte le lingue conosciute derivino da un comune antenato, e si sostiene che il linguaggio possa essersi sviluppato indipendentemente nei diversi gruppi dei primi [[uomo|uomini]] attraverso strumenti [[protolinguaggio|protolinguistici]] di comunicazione, perciò disputare sull'esistenza del protomondiale, o per lo meno spostare il centro d'interesse in direzione di questioni [[glottogonia|glottogoniche]]non sembra avere senso. Questa controversia ruota essenzialmente intorno alla definizione del termine [[lingua]] e alla domanda se il sistema di comunicazione impiegato dagli esseri umani al tempo dell'[[Eva mitocondriale]] si qualifichi come una lingua in senso stretto oppure no. (?? altro periodo dal senso oscuro)-->