Marco Antonio Primo: differenze tra le versioni

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Era ben qualificato per svolgere un ruolo importante in una guerra civile, essendo coraggioso nell'azione, pronto nel discorso, senza scrupoli nell'uso dei mezzi, ugualmente pronto a saccheggiare e corrompere nonché in possesso di considerevoli abilità militari. Fu grazie alla sua influenza che le legioni stanziate in [[Moesia]] ed in [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]] si schierarono con Vespasiano. Quando gli altri generali di Vespasiano erano dell'opinione che sarebbero dovuti rimanere in Pannonia ed attendere l'arrivo di [[Muciano]], che stava marciando da est alla testa di un potente esercito di Vespasiano, Antonio al contrario sollecitò un'invasione immediata dell'Italia. La sua energia vinse tutte le opposizione.
 
Senza attendere che l'esercito fosse pronto, Antonio, con un piccolo corpo di truppe selezionate ed accompagnato da [[Arrio Varo]], che aveva guadagnato grande fama sotto [[Gneo Domizio Corbulone|Corbulo]] nella [[Campagne armeno-partiche di Corbulone|guerra contro gli [[Armeni]], attraversò le [[Alpi]] e si spinse in Italia. Qui ottenne grandi successi; conquistò parecchie città nella [[Gallia Transpadana]] ed a Patavium ([[Padova]]) fu raggiunto da due legioni che lo avevano seguito da nord. A Patavium concesse alle sue truppe un breve periodo di riposo, quindi marciò su [[Verona]], che conquistò.
 
Intanto [[Aulo Alieno Cecina]], che era stato inviato da Vitellio alla testa di grande esercito per contrastarlo, non adottò misure contro di lui, nonostante che con le sue forze superiori avrebbe potuto facilmente ricacciarlo via dall'Italia. Poco tempo dopo altre tre legioni attraversarono le Alpi e si unirono ad Antonio, ora alla testa di cinque legioni. La sua autorità tuttavia fu ripartita fra due generali di rango consolare, T. Ampio Flaviano, il governatore della Pannonia ed Aponio Saturnino, governatore della [[Moesia]]; ma un'insurrezione dei soldati lo liberò da questi rivali e li obbligò ad abbandonare l'accampamento. Antonio ostentò il grande indignazione per questi atti, ma molti credono che l'ammutinamento fosse stato istigato da lui per poter ottenere tutto il comando.