Tipo testuale alessandrino: differenze tra le versioni

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Nei manoscritti successivi, a partire dal [[IX secolo]], il [[tipo testuale bizantino]] divenne molto più comune e rimane il testo base della [[Chiesa greco-ortodossa]] e della maggior parte delle traduzioni [[protestantesimo|protestanti]] dell'[[Età della Riforma]]. La maggior parte delle traduzioni moderne, invece, utilizzano il testo eclettico greco che è più vicino al tipo testuale alessandrino.
 
== Caratteristiche ==
 
Tutti i manoscritti esistenti di tutti i tipi testuali sono identici all'85%, e gran parte delle variazioni riguardano l'ordine delle parole o l'ortografia.
 
Rispetto ai tipi occidentali, i testimoni alessandrini tendono ad essere più corti; inoltre si ritiene che abbiano minore tendenza ad espandere o parafrasare il testo.
 
Alcuni manoscritti del tipo testuale alessandrino presentano correzioni del tipo bizantino apportate da mani successive ([[Papiro 66]], ''[[Codex Sinaiticus]]'', ''[[Codex Ephraemi]]'', ''[[Codex Regius]]'', e ''[[Codex Sangallensis]]'').<ref>E. A. Button, ''An Atlas of Textual Criticism'', Cambridge, 1911, p. 13. </ref>
 
Rispetto ai testimoni del tipo testuale bizantino, gli alessandrini tendono:
* ad avere un numero maggiore di lezioni brusche, come la fine anticipata del ''[[Vangelo secondo Marco]]'' (16,9), [[Matteo 16,2b-3]] e la [[parabola dell'adultera]] (Giovanni 7,53-8,11);
* a mostrare maggiori variazioni tra passaggi paralleli dei [[vangeli sinottici]], come nella versione di Luca del ''[[Padre nostro]]'', che nella versione alessandrina inizia con «Padre...», mentre nei testi bizantini si legge, analogamente a Matteo 6,9, «Padre nostro che sei nei cieli...»;
* ad avere una proporzione maggiore di lezioni "difficili", come in Matteo 24,36 che nel testo alessandrino è «Ma quel giorno e ora nessuno conosce, nemmeno gli angeli del cielo, né il Figlio, ma solo il Padre», mentre nei testi bizantini manca il «né il Figlio», evitando così l'implicazione che Gesù mancasse dell'onniscenza divina.
 
Naturalmente queste tendenze non sono regole; ad esempio, in alcuni passaggi del ''[[Vangelo secondo Luca]]'' i manoscritti del [[tipo testuale occidentale]] riportano una versione accorciata (talvolta dette ''Western non-interpolations'', "non-interpolazioni occidentali"), mentre alcune volte i manoscritti bizantini riportano differenze tra i sinottici che mancano nei tipi occidentali e alessandrini, come la resa greca delle ultime parole aramaiche di Gesù sulla croce, che i manoscritti bizantini riportano come «Eloi, Eloi..» in Marco 15,34, e come «Eli, Eli..» in Matteo 27,46.
 
== Manoscritti alessandrini ==