America del Nord: differenze tra le versioni

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La Mayflower con i Padri Pellegrini nel 1620.Il 2 aprile 1513 il conquistatore spagnolo Juan Ponce de León sbarcò in una regione che chiamò "La Florida", il primo contatto europeo documentato su quello che sarebbero diventati gli Stati Uniti. Degli insediamenti spagnoli nella regione, rimane solo St. Augustine, fondata nel 1565. Altri insediamenti spagnoli vennero creati nell’odierno sud degli Stati Uniti, attirando migliaia di persone attraverso il Messico. I commercianti di pellicce francesi stabilirono avamposti nella Nuova Francia nella regione dei Grandi Laghi; successivamente la Francia si impadronì di gran parte del Nord America, penetrando fino al Golfo del Messico. La prima colonia inglese di una certa entità fu Jamestown, Virginia, fondata nel 1607. Nel 1628 venne fondata la Massachusetts Bay Colony da parte dei Puritani che portò ad un’ondata migratoria; nel 1634 nella Nuova Inghilterra erano insediati circa 10.000 Puritani. Tra la fine degli anni ’10 del 1600 e la Rivoluzione Americana, vennero spediti circa 50.000 detenuti nelle colonie americane britanniche.[10] Nel 1614 venne fondato un insediamento olandese lungo il fiume Hudson inferiore, includendo New Amsterdam sull’isola di Manhattan.Tensioni crescenti tra i coloni americani e gli inglesi durante gli anni sessanta e settanta del 1700 portarono alla Guerra di indipendenza americana, combattuta dal 1775 al 1781. Il 14 giugno 1775, il Congresso continentale, tenutosi a Filadelfia, istituì un esercito continentale sotto il comando di George Washington. Annunciando che "tutti gli uomini sono creati uguali" e dotati di "diritti inalienabili", il Congresso adottò la Dichiarazione d'Indipendenza, redatta in gran parte da Thomas Jefferson, il 4 luglio 1776. Tale data celebrata ogni anno come il “giorno dell’Indipendenza”.
 
Dopo la sconfitta dell’esercito britannico da parte delle forze americane assistite dai francesi, la Gran Bretagna riconobbe l'indipendenza degli Stati Uniti la sovranità sul territorio americano fino al fiume Mississippi. La Costituzione degli Stati Uniti d'America venne ratificato nel 1788, e il primo presidente, George Washington, entrò in carica nel 1789.
 
Gli atteggiamenti verso la schiavitù mutarono; una clausola nella Costituzione protesse il commercio di schiavi africani solo fino al 1808. Il Nord abolì la schiavitù tra il 1780 e il 1804.
 
Acquisizioni territoriali aumentarono il desiderio americano di espansione verso l’Ovest, richiedendo una lunga serie di guerre indiane e politica volte a spogliare i popoli indigeni delle loro terre. L'acquisto della Louisiana francese, sotto la guida del Presidente Thomas Jefferson nel 1803, raddoppiò quasi la dimensione della federazione. La guerra del 1812 contro la Gran Bretagna rafforzò il nazionalismo. Una serie di incursioni militari statunitensi in Florida portarono la Spagna a cedere altro territorio lungo la costa del Golfo del Messico nel 1819. Ci fu l’annessione della Repubblica del Texas nel 1845. Nel 1846 fu siglato il trattato dell'Oregon con la Gran Bretagna, portando al controllo da parte statunitense sul Nord-Ovest americano. La vittoria degli Stati Uniti nella guerra contro il Messico nel 1848 portò all’annessione della California e di gran parte dell’odierno Sud-ovest americano. La corsa all'oro tra il 1848 e 1849 portarono ad un’ulteriore migrazione verso occidente. La nuova rete ferroviaria rese più facile il trasferimento di coloni e l'aumento dei conflitti con i nativi americani. In mezzo secolo vennero abbattuti fino a 40 milioni di bisonti americani per le pelli e la carne. Una risorsa primaria che scompariva dalle pianure, causando un grave contraccolpo in molte culture native.
 
 
Guerra civile e industrializzazione [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Guerra di secessione americana.
La Battaglia di Gettysburg.Le tensioni tra gli Stati del Nord e quelli del Sud aumentarono su argomenti quali il rapporto tra lo Stato e i governi federali, come pure la diffusione della schiavitù nei nuovi Stati membri. Abraham Lincoln fu eletto presidente nel 1860. Poco prima sette Stati schiavisti dichiararono la loro secessione. Si arrivò alla Guerra di secessione americana iniziata con l’attacco a Fort Sumter. Dopo la vittoria dell'Unione nel 1865, tre emendamenti alla Costituzione degli Stati Uniti d'America garantirono la libertà a quasi quattro milioni di africani americani un tempo schiavi,[13] rendendoli cittadini, e donando loro il diritto di voto. La guerra e la sua risoluzione portarono ad un aumento sostanziale del potere federale.[14]
 
Nel Nord, l'urbanizzazione e un afflusso senza precedenti di immigrati provenienti dagli stati meridionali e orientali affrettò il processo di industrializzazione. L'ondata di immigrazione durò fino al 1929. Massicce protezioni tariffarie, la costruzione di infrastrutture, e nuovi regolamenti bancari, incoraggiarono la crescita economica. Nel 1867 gli Stati Uniti acquistarono l’Alaska dalla Russia completando l’espansione continentale. Il Massacro di Wounded Knee nel 1890 fu l'ultimo grande conflitto armato delle Guerre Indiane. Nel 1893, la monarchia indigena del Regno di Hawaii venne rovesciato in un colpo di stato portato avanti dagli americani residenti; gli Stati Uniti annessero l'arcipelago nel 1898. La vittoria nella Guerra ispano-americana dello stesso anno dimostrò che gli Stati Uniti erano oramai una potenza mondiale e portò all’annessione di Porto Rico, Guam e delle Filippine. Le Filippine ottennero l'indipendenza solo mezzo secolo più tardi; Porto Rico e Guam rimangono ancora territori degli Stati Uniti
 
==Geografia e dimensioni==