Gundeperga: differenze tra le versioni

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Figlia di [[Autari]] e [[Teodolinda]], andòcrebbe alla corte longobarda di [[Monza]].
Andò in sposa a [[Arioaldo]], il [[duca di Torino]] che guidò l'opposizione [[arianesimo|ariana]] alla politica filocattolica di re [[Adaloaldo]], fratellastro di Gundeperga. <br>Arioaldo scalzò dal trono il cognato tra il [[625]] e il [[626]], elevando Gundeperga al rango di regina; presto, tuttavia, la sospettò di sostenere la rivolta di [[Tasone]], [[duca del Friuli]], e la rinchiuse nel castello di Domofole in [[Valtellina]], ripudiandola.
 
Secondo la tradizione{{citazione necessaria}}, alla morte di Arioaldo ([[636]]) i duchi della corrente [[chiesa cattolica|cattolica]] la liberarono per farla governare per dieci mesi, prima di concederle il privilegio di scegliere il nuovo re e sposo. La scelta cadde sul [[duca di Brescia]], [[Rotari]]. Le fonti non consentono di verificare la veridicità di questa tradizione, che se vera attribuirebbe a Gundeperga un ruolo identico a quello svolto nel [[590]] dalla madre Teodolinda.