Democrazia cosmopolita: differenze tra le versioni

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'''Democrazia cosmopolitica''' è un termine di uso sempre più frequente in [[politologia]], per descrivere un modello teorico di democrazia nelle relazioni internazionali. Più specificamente, si tratta di un progetto di teoria politica normativa, teso ad applicare alcuni dei principi, valori e procedure della democrazia (come venuta a consolidarsi negli ultimi secoli in numerosi Stati territoriali Occidentali e non) alla politica globale. Essa fa riferimento a un modello di organizzazione politica in cui gli individui, a prescindere dalla loro provenienza geografica, possono godere di alcuni strumenti per prendere parte alla gestione degli affari pubblici globali, in aggiunta alla e (per alcuni versi) indipendentemente dalla politica locale. Nonostante il termine abbia origine nella cultura greca (cosmos=universo, polis=città, demos=popolo, cratos=potere), gli ideali cosmopolitici furono re-introdotti nella cultura politica da [[Immanuel Kant]] e [[Hans Kelsen]]. Negli scorsi decenni, [[David Held]] e [[Daniele Archibugi]], nel testo Cosmopolitan Democracy. An Agenda for a New World Order (1995), hanno rilanciato questa nozione e dato vita al dibattito contemporaneo circa il cosmopolitismo. Attualmente, un gran numero di studiosi si definiscono difensori della democrazia cosmopolitica e molti tra gli attivisti della società civile e i movimenti per la pace promuovono e cercano di diffondere questi ideali.