Aquae et ignis interdictio: differenze tra le versioni

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L''''aquaaquae et igni interdictio''' (letteralmente privazione dell'acqua e del fuoco) è un provvedimento, in uso nella [[Roma antica]] volto a privare della cittadinanza, a titolo punitivo, coloro che si macchiavano di gravi reati, e venivano quindi ritenuti indegni di continuare a far parte della comunità romana. A tale provvedimento, che simbolicamente privava il cittadino del ''fuoco'' e dell<nowiki>'</nowiki>''[[acqua]]'', ritenuti elementi essenziali per l'organizzazione politico-religiosa della città, seguiva solitamente l'esilio del condannato.
 
Per il diritto romano l'''aqua et igni interdictio'' rientrava fra i casi di ''[[Deminutio capitis|capitis deminutio]] minore o media'', in quanto comportava la perdita della [[cittadinanza (storia romana)|cittadinanza]], ma non della [[libertà]].