Aribo di Magonza: differenze tra le versioni

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Al tempo dell'elezione di [[Corrado II del Sacro Romano Impero]] pare che la sua candidatura fosse già stata programmata ancor prima di procedere alla votazione: Aribo, che presiedeva la votazione, appoggiò Corrado, e fu il primo a votarlo. L'elezione avvenne all'unanimità.
 
Pochi giorni più tardi, l'[[8 settembre]] [[1024]] fu proprio Aribo ad incoronare Corrado col titolo di Re dei Romani. Ma poiché Aribo, per motivi non chiari, si rifiutò di incoronare Gisella (moglie di Corrado), uno dei primi atti di Corrado fu di revocare all'arcivescovo di Magonza il privilegio di celebrare l'incoronazione. Rimane una vicenda poco chiara, anche perché Aribo era stato uno dei principali sostenitori di Corrado. In ogni caso ad aprofittarneapprofittarne fu il vescovo di Colonia, Pellegrino, che sfruttò immediatamente il diritto di celebrare l'incoronazione, che il Papa gli aveva già conferito, e il [[21 settembre]] [[1024]], a [[Colonia (Germania)|Colonia]], incoronò Gisella regina.
 
Aribo consacra [[San Gottardo (santo)| San Gottardo]] vescovo di Hildsheim, alla morte di Bernoardo. La sua nomina fu voluta dall'imperatore Enrico II. Aribo nel 1031, nel viaggio di ritorno da Roma, morì a Como dove cercava di ingaggiare muratori ([[Magistri cumacini]]) per la prosecuzione dei lavori del Duomo di Magonza.