Dante Livio Bianco: differenze tra le versioni

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=== Il dopoguerra, la politica da privato cittadino e la morte===
 
Malgrado si sentisse poco portato all'attività politica, subito dopo la Liberazione accettò di essere nominato per il Partito d'Azione alla [[Consulta Nazionale]], un'assemblea che fece le veci del Parlamento dalla Liberazione alle elezioni della primavera [[1946]]. Terminata questa esperienza, tornò alla propria attività di avvocato, rimanendo tuttavia impegnato a mantenere vivi gli ideali della Resistenza.
 
Nel [[1953]] fece campagna a favore di "[[Unità Popolare]]", movimento guidato da [[Ferruccio Parri]] e nato per scongiurare l'applicazione della cosiddetta "[[legge truffa]]" nelle imminenti elezioni. "Unità Popolare" raccolse un misero 0,6%, che segnò l'ennesima e definitiva sconfitta elettorale per gli esponenti del disciolto Partito d'Azione; tuttavia i voti andati a "Unità Popolare" impedirono che la coalizione guidata dalla [[Democrazia Cristiana]] ottenesse il premio di maggioranza previsto dalla "legge truffa".
 
Appassionato di [[alpinismo]], morì durante un'escursione sui "suoi" monti sopra Cuneo, nel luglio [[1953]]. Dieci anni dopo gli venne intitolato un [[Rifugio Dante Livio Bianco|rifugio]] in [[Valle Gesso]].