Altorilievo: differenze tra le versioni

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Nella scala delle rappresentazioni plastiche, la tecnica dell'altorilievo è situata tra la tecnica della scultura a tutto tondo (non vincolata a uno sfondo) e quella del [[bassorilievo]]; è caratterizzata da figure molto aggettanti, con parti che sporgono completamente (nel caso di figure umane teste, braccia, ecc.) rappresentate senza alterazioni proporzionali o schiacciamento, che paiono emergere dalla linea del piano di fondo.
 
Se da un punto di vista tecnico, l'altorilievo ha significato una tendenza sempre crescente della scultura indirizzata verso il plasticismo, da un punto di vista storico, ha svolto un ruolo intermedio fra la stilizzazione, gli schematismi e i simbolismi delle civiltà antiche e l'introduzione dell'immagine umana che assurge ad un valore artistico proprio.
 
L'utilizzo dell'altorilievo corrisponde alla scoperta delle tre dimensioni e all'approfondimento dell'[[anatomia]] correlato al rispetto delle leggi naturali.
 
Non è un caso, se i momenti più fertili dell'altorilievo, corrispondano al [[razionalismo]] [[antica Grecia|greco]], all'[[Ellenismo]], al [[Rinascimento]] ed al [[Barocco]].<ref>"Le muse", De Agostini, Novara, 1964</ref>
 
==Galleria fotografica==
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Immagine:Cenacolo di san salvi, benedetto da rovezzano 4.JPG|Altorilievo dall'arca di San Giovanni Gualberto, [[Benedetto da Rovezzano]]
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
{{scultura}}