Gela (fiume): differenze tra le versioni

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Per quanto riguarda le sue caratteristiche, il fiume nel suo tratto iniziale scorre tra i monti che circondano la cittadina di [[Piazza Armerina]] e nel suo piccolo letto risulta quasi in tutti i mesi dell'anno ricco di acque. Scendendo a valle esso viene convogliato nel bacino formato dalla [[Lago Disueri|diga Disueri]] (che può contenere ben 24 milioni di metri cubi d'acqua) e la sua portata viene quasi completamente eliminata se non fosse per qualche piccolo torrente asciutto per gran parte dell'anno e per gli scarichi agricoli e civili che incontra durante il suo corso. Infatti anche il suo più grande affluente, il Cimia, è stato deviato artificialmente. Più avanti, scorrendo lento sulla pianura, riceve le acque del fiume Maroglio, proveniente dalla zona del [[Caltagirone|calatino]], che un tempo sfociava autonomamente nel [[Mediterraneo]]. Dunque incontra i ruderi della più antica diga di Sicilia, '''Grotticelle''', con una cascatella asciutta nei mesi estivi e in modo sinuoso si dirige verso la zona industriale gelese dove riceve i caldi scarichi del Petrolchimico e sfocia finalmente a mare. Nell'area della foce vige il divieto permanente di balneazione per [[inquinamento]] industriale. Alla foce il suo alveo presenta una larghezza di quasi 50 metri ed una profondità massima di oltre 2 metri (per i primi 1000 metri dalla foce) per poi stringersi e asciugarsi man mano che si allontana dal mare. Una ventina d'anni fa a causa dello straripamento sono stati creati nel suo tratto pianeggiante dei grandi argini in cemento armato ed è stata bonificata l'area adiacente in contrada Betlemme (Gela). Esso viene utilizzato come canale di scarico delle dighe Cimia e Disueri quando queste devono essere svuotate.
 
Ma il fiume Gela è stato importante nella storia e nella vita delle comunità che attraversa lungo il suo corso. Infatti è stato una delle principali ''vie di penetrazione'' nell'interno dell'isola per le popolazioni preistoriche e greche in quanto anticamente risultava '''navigabile''' per un buon tratto iniziale. Ha costituito con la sua foce, sino ai primi del '900, un ''porto-canale'' di rifugio per le imbarcazioni della flotta peschereccia gelese. E'È stato inoltre fonte di sopravvivenza con i suoi pesci e di igiene col suo ''lavatoio''. E'È stato fonte di vita per gli agricoltori della [[Piana di Gela]] che nei periodi di siccità andavano a riempire le "quarare" per irrigare i campi di cotone e grano mentre oggi le sue acque convogliate nel bacino artificiale vengono distibuite attraverso il vasto sistema di canalizzazione.