Dannazione: differenze tra le versioni
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== Religione ==
In alcune forme del credo del [[Cristianesimo occidentale]], la '''dannazione''' all'[[inferno]]
Una delle concezioni sulla raffigurazione dell'inferno é quella di una sofferenza "[[Contemplazione|contemplativa]]" eterna per la consapevolezza dell'irrevocabile mancato accesso al [[paradiso]] (simile a quella temporanea che si sperimenterebbe nel [[purgatorio]] cattolico). Un'altra, raffigurata nell'[[inferno]] di [[Dante Alighieri]] viene rappresentata come una serie di [[girone dantesco|gironi]] con punizioni tremende, diversificate a seconda del peccato commesso. Questa concezione sembra ricalcare l'inferno degli [[Mitologia greca|antichi greci]], noto come il [[Tartaro (mitologia)|Tartaro]].
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E dunque l'anima sparirebbe senza soffrire se non per un attimo, non più consapevole né memore neanche della propria passata esistenza.
Nelle tradizioni Cristiane Orientali della [[Chiesa Ortodossa]], così come in alcune tradizioni occidentali, la dannazione non viene vista come un metodo di punizione legalistico esercitato da un Dio furioso o rancoroso per uno "scivolamento" nel rispetto di un insieme di regole spirituali. Invece, si descrive come uno stato perenne di consapevole e volontaria separazione da Dio, uno stato in cui tutti gli umani nascono, ma del quale Cristo
==Altri usi della parola==
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L'utilizzo della formula di saluto "dannata" nella lettera scritta da [[Rhett Butler]] nei riguardi di [[Rossella O'Hara]] nel film [[Via col vento]], (''Gone with the Wind'') nel [[1939]], scandalizzò ed appassionò gli spettatori nei cinema americani d'[[anteguerra]].
"Dannato"
Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], "damn"
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