Universale: differenze tra le versioni
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'''Universale''', dal latino ''universalem'' (in greco ''kathólou''), composto da ''universum'', l'universo, il tutto, l'interezza e dal suffisso ''–alem'', usato per indicare 'che
:*il [[Genere (scienze sociali)|genere]] - ''ghenos'' - (ad esempio mammifero) rispetto alla specie (per
:oppure in senso metafisico: :*l'[[essenza (filosofia)|essenza]] - ''eidos'', ''ousia'', ''idea'' - come caratteristica inscindibile da una molteplicità di esseri (per
==La ricerca dell'universale==
===Socrate===
L'origine del problema filosofico dell'universale secondo alcuni storici della filosofia<ref>
===Aristotele===
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[[Aristotele]] vide nel dialogo socratico il tentativo di arrivare a quel procedimento [[induzione|induttivo]] attraverso il quale si astrae dalle cose ciò che esse hanno in comune e mettendo da parte le diversità si trova in questo modo ciò che le caratterizza per quello che esse sono.
Sia i [[cinismo|cinici]] che [[Platone]] obiettarono al procedimento [[astrazione|astrattivo]] aristotelico che non si possono
In questo modo si poneva per la prima volta il problema della questione ''[[ontologia|ontologica]]'' dell'universale che esisterebbe nelle sue determinazioni universali (cavallo con orecchie, coda, criniera, ecc.) ''prima'' che esso assuma le sue connotazioni [[contingenza (filosofia)|contingenti]] (colore, ecc.).
====La questione ontologica dell'universale====
Aristotele pensava di risolvere il problema affermando che l'universale (o [[concetto]]) è ciò che si attribuisce, si predica ''per natura'' nei confronti di una pluralità di [[ente|enti]];
Ad esempio il fatto che la somma degli angoli interni di un triangolo sia equivalente a 180 gradi, a due angoli retti, noi lo riscontreremo in tutti i triangoli perché questa caratteristica appartiene ''per natura'' all'essenza (''ousia'') stessa del triangolo, se cioè la figura geometrica non realizzasse questa caratteristica (angoli interni uguale a due retti) il triangolo non esisterebbe. (''Analitici posteriori'', 73''b''
Quindi, poiché questa (degli angoli interni, ecc.) è una determinazione ''universale'' che coincide con l<nowiki>'
Per Aristotele allora la [[scienza]] è sempre scienza dell'universale, essa non considera i particolari ma solo le caratteristiche universali che si rifanno all'essenza-[[sostanza (filosofia)|sostanza]]
*I) il [[Soggetto (filosofia)|soggetto]] o ''sostrato materiale'' (l'''hypokeimenon'');
*II) il ''genere'' (''ghenos'');
*III) l<nowiki>'
*IV) l<nowiki>'
Per Aristotele è appunto l'essenza la sostanza in senso proprio, o [[specie]] formale [[immanenza|immanente]] in ogni individuo che come sostanza–essenza è altresì ''sinolo'', unione indissolubile di [[materia]] e [[forma]].</ref>, fondamento ontologico, della cosa studiata.
Ma cos'è la sostanza per Aristotele? Egli dice che non va intesa nella sua singola realtà materiale e potenziale ma che essa è forma in atto o meglio ''sinolo'' unione indissolubile di forma e materia. La nostra capacità cioè di conoscere ad esempio l'universale triangolo nella più svariate configurazioni triangolari per Aristotele dipende dal fatto che il nostro intelletto è capace di
====L'universale nostra ''produzione'' o realtà ontologica?====
Quindi appartiene all'attività dell'[[intelletto]] la capacità ''logica'' di cogliere l'universale che a questo punto sarebbe solo una realizzazione logica. Ma, e qui risalta l'ambiguità del pensiero aristotelico, se noi possiamo elaborare
Quella forma geometrica del triangolo che io ricavo dagli oggetti triangolari con un passaggio dalla conoscenza potenziale a conoscenza in atto, è già in atto, è una verità realizzata già nella mente di Dio.<ref> Questo risponde alla regola generale aristotelica per cui ogni passaggio dalla potenza (dall'uovo) all'atto (alla gallina) presuppone un essere già in atto (la gallina che fa le uova).</ref>
==La scolastica==
{{Vedi anche|Disputa sugli universali|Nominalismo|Realismo|Concettualismo}}
La [[scolastica]] [[medioevo|medioevale]] tentò di chiarire quanto Aristotele aveva lasciato non risolto iniziando quel dibattito filosofico che fu chiamato [[Disputa sugli universali]] da cui si originarono le concezioni contrapposte del pensiero moderno rappresentate dal [[nominalismo]] per cui gli universali ricavati con il procedimento razionale dell'astrazione sono semplicemente [[simbolo|simboli]], [[nome|nomi]] delle cose e dal [[realismo]] per il quale gli universali, esistono per loro conto, sono il riflesso nelle cose e nell'interiorità dell'anima dell'uomo di quelle idee reali con cui Dio ha creato l'universo.
Una terza posizione era infine quella del [[concettualismo]] secondo la quale gli universali non hanno una realtà per
==Kant==
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L'universale, il concetto quindi avrebbe la caratteristica di essere [[trascendenza|trascendente]] la realtà essendo ''[[a priori]]'', precedente la realtà e nello stesso tempo [[immanenza|immanente]], in quanto diviene vivo e operante solo entrando nella realtà [[fenomeno|fenomenica]].
Rimane, a detta dei critici della filosofia
==L'idealismo hegeliano==
Nella soluzione [[hegel]]iana in termine universale viene sostituito da quello dell<nowiki>'
[[James Hutchison Stirling|J. H.
==Neoidealismo==
L<nowiki>'
Quasi sullo stesso piano la concezione di [[Giovanni Gentile]] per il quale l'universale non è una mera astrazione nei confronti dei concreti particolari ma è «''quella universalità concreta che è unità di parte e tutto: la parte nel tutto e il tutto nella parte.''» (''[[Sistema di logica come teoria del conoscere|Sistema di Logica]]'', par. 6).</br>
Questa unità la realizza il pensiero stesso che rende vivo ogni concreto contenuto riattualizzandolo al suo interno come una sua proprietà ideale, come un proprio ''pensato''.
==La filosofia contemporanea==
Per i sottintesi metafisici la filosofia contemporanea ha rifiutato la concezione dell'universale concreto preferendo fare
Il problema dell'universale astratto è oggi trattato soprattutto sotto l'aspetto logico sia dal punto di vista formale (sintattica), sia da quello logico-linguistico ([[semiotica]]), sia dal suo uso concreto ([[pragmatica]]) in particolare nella [[teoria dei giochi]] di [[Wittgenstein]].
== Universale ''a posteriori'' ed epistemologia contemporanea ==
Nella recente ricerca [[epistemologia|epistemologica]] è apparsa una nuova concezione dell'universale, principalmente per opera di autori come David Malet Armstrong e M. Tooley. La nozione di universale presentata da questi autori si distingue completamente da quella classica e anche da quella emersa con il [[romanticismo]], per il fatto che l'Universale, pur mantenendo alcune delle caratteristiche normalmente attribuite al concetto, ha un carattere rigorosamente ''[[a posteriori]]''. In questa concezione l'esistenza dell'universale è del tutto indipendente da noi, in quanto soggetti che conosciamo, e denota il suo carattere di oggetto assoluto. In altre parole non è dato sapere a priori quali sono gli universali. Anzi, Armstrong propone addirittura il cosiddetto "''Irish principle''" secondo cui «se si riesce a dimostrare ''[[a priori]]'' che qualcosa cade sotto un certo predicato P, allora non esiste alcun universale corrispondente al predicato P». La nozione di universale ''a posteriori'' è stata particolarmente usata in relazione al concetto di "Legge di natura".
==Note==
<references
==Bibliografia==
*{{cita libro
|autore= Aristotele
|wkautore= Aristotele
|coautori=
|curatore= [[Carlo Augusto Viano]]
|titolo= La metafisica
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|anno= 2005
|annooriginale=
|editore= UTET
|città= Torino
|id= ISBN 88-02-07171-3
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|pagine= pp. 788
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}}
*{{cita libro
|cognome= Giannantoni
|nome= Gabriele
|wkautore= Gabriele Giannantoni
|coautori=
|curatore=
|altri= 3 volumi. Vol. 1: Le forme classiche, pp. VIII, 551. Vol. 2: La razionalità moderna, pp. VIII, 643. Vol. 3: Le filosofie e le scienze contemporanee, pp. VIII, 816
|titolo= La ricerca filosofica: storia e testi
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|anno= 1985
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|editore= Loescher
|città= Torino
|id=
|doi =
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}}
*{{cita libro
|autore=
|wkautore=
|coautori=
|curatore= Gabriele Giannantoni, Wolfgang Kullmann, Emilio Lledó
|altri= 1 DVD (62 minuti)
|titolo= Aristotele: la metafisica
|edizione=
|anno= 2006?
|annooriginale=
|editore= Rai Trade
|città= Roma
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}}
*{{cita libro
|altri= Contenitore con un volume (''Aristotele teoretico'' di Giovanni Reale) e una videocassetta (''Aristotele teoretico: interviste a Gabriele Giannantoni, Andreas Kamp, Wolfang Kullmann, Emilio Lledó'')
|titolo= Aristotele teoretico
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|anno= 1993
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|editore= Istituto della enciclopedia italiana
|città= Roma
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*{{cita libro
|cognome= Giannantoni
|nome= Gabriele
|wkautore= Gabriele Giannantoni
|coautori=
|curatore=
|altri= collana: ''Che cosa hanno veramente detto'', 34
|titolo= Che cosa ha veramente detto Socrate
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|anno=
|annooriginale=1971
|editore= Ubaldini
|città= Roma
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|pagine= pp. 210
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}}
*{{cita libro
|cognome= Jaeger
|nome= Werner
|wkautore= Werner Jaeger
|coautori=
|curatore= [[Guido Calogero]]
|altri=collana: ''Il pensiero storico''; traduzione di: ''Aristoteles; Grundlegung einer Geschichte seiner Entwicklung'' (1923)
|titolo= Aristotele; prime linee di una storia della sua evoluzione spirituale
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|anno=
|annooriginale=1935
|editore= La Nuova Italia
|città= Firenze
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|pagine= pp. IX, 628
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}}
*{{cita libro
|cognome= Jori
|nome= Alberto
|wkautore= Alberto Jori
|coautori=
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|altri= collana:'' Sintesi''
|titolo= Aristotele
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|editore= Bruno Mondadori
|città= Milano
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|pagine=pp. 561
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*{{cita libro
|cognome= Berti
|nome= Enrico
|wkautore= Enrico Berti
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|curatore=
|altri=collana: ''Pubblicazioni della Facolta di lettere e filosofia, Universita di Padova'', 38
|titolo= La filosofia del primo Aristotele
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|anno= 1962
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|editore= CEDAM
|città= Padova
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|pagine= pp. 590
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*{{cita libro
|cognome= Leszl
|nome= Walter
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|altri= edizione critica del testo a cura di Dieter Harlfinger, collana: ''Studi'', 40
|titolo= Il "De ideis" di Aristotele e la teoria platonica delle idee
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|anno= 1975
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|editore= [[Leo S. Olschki|Leo S. Olschki]]
|città= Firenze
|id= ISBN 88-222-2204-0
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|pagine= pp. 359
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}}
*{{cita libro
|cognome= Armstrong
|nome= David Malet
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|curatore=
|altri= due volumi
|titolo= Universals and scientific realism
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|anno= 1981
|annooriginale=
|editore= Cambridge University Press
|città= Cambridge
|lingua= inglese
|id= ISBN 052128032X
|doi =
|pagine= pp. 200
|cid=
}}<br/>[http://books.google.it/books?id=E7o8AAAAIAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_navlinks_s Anteprima limitata del vol. 2 su Google Libri]
==Voci correlate==
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