Spettrofotometria XRF: differenze tra le versioni
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La '''spettrofotometria XRF''' (''X-ray fluorescence'') è una tecnica di analisi non distruttiva che permette di conoscere la composizione [[elemento chimico|elementale]] di un campione attraverso lo studio della radiazione di fluorescenza X caratteristica. Tale radiazione è emessa dagli atomi del campione in seguito a [[ionizzazione]], che si ottiene tipicamente irraggiando il campione con [[raggi X]] e [[raggi gamma|gamma]] ad alta energia; effetti analoghi si hanno utilizzando fasci di ioni (in questo caso si parla di analisi [[PIXE]]).
E' ampiamente utilizzata in [[chimica analitica]], [[biologia]], [[medicina]], [[fisica dell'atmosfera]], [[metallurgia]], studio dei [[beni culturali]].
==Principi fisici==
[[File:X-ray fluorescence simple figure.svg|thumb|340px|'''Fluorescenza X''': il fotone incidente (verde) promuove un elettrone ad uno stato di energia maggiore. La lacuna viene colmata da un altro elettrone, che libera energia attraverso un fotone di fluorescenza (rosso).]]
Quando un atomo del campione è esposto a radiazione incidente di energia opportuna vi è una certa probabilità che un elettrone, inizialmente in uno stato di energia <math>E_1</math> sia da esso strappato producendo una lacuna; questo fenomeno è noto come [[effetto fotoelettrico]]. Il sistema viene a trovarsi in una condizione fuori equilibrio, che può essere ristabilito quando un altro elettrone di energia <math>E_2>E_1</math> sostituisce il posto lasciato vuoto liberando un fotone di energia <math>E=E_2-E_1</math>. Non tutte le transizioni tra stati elettronici sono ammesse, ma solo quelle che soddisfano le [[regola di selezione|regole di selezione]] previste dalla [[meccanica quantistica]]. Il termine [[fluorescenza]] si riferisce al fatto che in seguito all'irraggiamento si ottiene una riemissione di radiazione con lunghezza d'onda maggiore di quella incidente.
[[File:CharacteristicRadiation.svg|thumb|290px|right|Denominazione degli stati elettronici e delle righe di emissione.]]
La radiazione di fluorescenza emessa da un elemento chimico presenta uno spettro caratteristico con [[linea spettrale|righe]] ad energie note e tabulate, che dipendono dal suo spettro di livelli energetici e che lo rendono in linea di principio riconoscibile da ogni altro elemento. I livelli energetici atomici sono indicati con la notazione tradizionale, associando alle shell le lettere ''K, L, M...'' partendo dalla più interna verso la più esterna. Le righe d'emissione si indicano con la lettera della shell verso la quale si compie la transizione. Per distinguere le righe della stessa famiglia si assegnano le lettere dell'alfabeto greco <math>\alpha</math>, <math>\beta</math>, <math>\gamma</math>''...'' in ordine di energia decrescente (es. la riga <math>L_{\alpha}</math> è la meno energetica tra le righe corrispondenti alle transizioni verso la shell ''L'').
Le energie generalmente utilizzate (decine di [[elettronvolt|KeV]]) coinvolgono quasi esclusivamente gli elettroni di core. Questo aspetto giustifica la non distruttività della tecnica, che non altera i [[legame chimico|legami chimici]], e il carattere prettamente elementale dell'analisi sul campione.
==Analisi XRF quantitativa==
Dall'esame della [[fluorescenza X caratteristica]] emessa dagli atomi si identificano con sicurezza gli elementi chimici. L'aspetto significativo degli spettri X di emissione degli atomi è che essi variano con grande regolarità in funzione del numero atomico, come ben mostrato da [[Moseley]]. In genere, vengono rilevati tutti gli elementi chimici aventi [[peso atomico]] superiore o uguale a quello del [[sodio]].
Questo metodo di indagine ha avuto un grande impulso con l'introduzione dei i [[rivelatori a stato solido]], soprattutto a partire dagli anni '70.
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