Maestà (Masaccio): differenze tra le versioni

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==Stile==
L'effetto d'insieme del dipinto è monumentale, come le figure principali improntate a una massiccia statuarietà, attenuata dai gesti e le espressioni tratte dalla quotidianità: entrambi gli elementi rivelano un'influenza di [[Donatello]], che proprio in quegli anni lavorava a Pisa con [[Michelozzo]] e che in un'occasione si incaricò anche di riscuotere un pagamento per conto dell'amico pittore. Il manto della Madonna è composto da pieghe realistiche, che modellano il volume delle gambe e del busto, e contrastano con la dolce fragilità del viso. Il Bambino è paffuto e dai gesti infantili, ma il volto appare pensoso, sospeso probabilmente al significato premonitore dell'uva eucaristica. L'opera assomiglia alla ''[http://collections.vam.ac.uk/objectid/O16252 [Madonna Hildburgh]]'' di [[Donatello]] o copia della sua bottega (oggi al [[Victoria and Albert Museum]] e colpisce in entrambe le opere il difficile scorcio dei liuti, quasi fosse stata una gara di virtuosismo dei due artisti.
 
Colpisce la precisione della luce che taglia lo schienale del trono e lascia in ombra gran parte del volto della Madonna, forse per la prima volta nell'[[arte italiana]].
 
==Bibliografia==