Effetto Bohr: differenze tra le versioni

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Il rilascio ed il conseguente aumento della [[pressione parziale]] dell'O<sub>2</sub> viene determinato dagli ioni H<sup>+</sup> derivati dal [[metabolismo cellulare]].
L'aumento o la diminuzione del valore di [[pH]] sanguigno determinano quindi il rilascio della molecola di O<sub>2</sub> in quanto l'affinità per la stessa da parte dell'[[emoglobina]] rispettivamente aumenta e diminuisce.
 
 
Nelle condizioni di [[pH]] relativamente basso e di elevata concentrazione di CO<sub>2</sub> presenti nei tessuti periferici, l'affinità dell'emoglobina per l'ossigeno diminuisce (forma tesa) man mano che si legano H<sup>+</sup> e CO<sub>2</sub>. Questa modifica di affinità favorisce il rilascio di ossigeno nei tessuti e il legame dell'emoglobina con la CO<sub>2</sub> ai residui amminoterminali delle catene come [[carbammato]]. I [[carbammati]] che si formano generano [[ponti salini]] con gli [[amminoacidi]] basici che stabilizzano lo stato T. Inoltre la reazione di formazione del [[carbammato]] genera ioni H<sup>+</sup>.
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A concentrazioni relativamente alte di ioni H<sup>+</sup> ([[pH]] relativamente basso) l'[[istidina]] si carica positivamente formando [[ponti salini]] con l'[[aspartato]] e favorendo il rilascio dell'[[ossigeno]] e la stabilizzazione della forma T.
 
Nei capillari dei polmoni, la CO<sub>2</sub> viene eliminata e il [[pH]] del sangue tende ad aumentare; l'affinità dell'emoglobina per l'ossigeno aumenta e la proteina può legare più ossigeno da trasportare ai tessuti periferici.
 
Riassumendo: