Renato Tagliani: differenze tra le versioni

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===La rottura con la Rai e Canale Tre===
Dopo una lunga parentesi in spettacoli radiofonici, succedono poi periodi avversi. In particolare nel [[1972]] si ha una definitiva rottura con i vertici Rai quando viene escluso dal programmato impegno all’[[Eurofestival 1973]], in programma per l'anno successivo, a causa di un atto di censura subito in diretta per ragioni d'opportunità politica e relazioni internazionali.

Una sua prima iniziativa è stata quella di fondare una nuova società di produzione televisiva, Canale Tre <ref> [http://www.canaletre.it/ Canale Tre] </ref> (ancora operativa, anche se oggi esclusivamente nel mercato di monitoraggio ed analisi di radio e tv). <ref> [http://www.radicali.it/view.php?id=50660 Radicali.it]</ref> SubitoLa società sviluppa subito un progetto legato alla nascita delle regioni: diffondere la cultura locale all'interno del territorio regionale. La formula, all'epoca innovativa, pensava ad un finanziamento regionale per realizzare video format da trasmettere in ambito locale, ma nonostante il successo dell'esperimento non è stato ripetuto; nel convegno di Aosta del 15-16 [[giugno]] [[1974]] la Rai riuscì a "bloccare" la tendenza regionale a costituire proprie reti via cavo, delineando una propria rete articolata a livello regionale, la futura [[Rai Tre]]. <ref> (vedi sul punto: Beniamino Finocchiaro, "Rai TV ieri e domani - Battaglie e polemiche sulla TV e la televisione via cavo", Sugarco edizioni, 1974) </ref>
L'esperienza maturata rendeva però Renato Tagliani uno dei "tecnici" più apprezzati delle nascenti televisioni "libere": quando, per iniziativa della rivista [[Millecanali]], si svolse presso il Museo Nazionale della Scienza e della tenica di [[Milano]], la relazione introduttiva alla tematica sul software delle TV via cavo, fu appunto Tagliani a svolgerla, in quanto indicato come direttore della società Canale Tre. <ref> ("Prospettive problemi e limiti delle TV indipendenti", Atti del convegno, pag. 69) </ref>