Monti di Orsomarso: differenze tra le versioni

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Sempre dalle pendici di questi monti nasce il [[Fiume Argentino]], affluente del [[Lao]], che forma una delle più alpestri valli appenniniche, circondata da alti picchi e da foreste.
A sud dell’Argentino si hanno le cime più elevate del gruppo: [[Cozzo del Pellegrino]] (1987 m), Monte [[La Mula]] (1935 m). Questi due nomi ricordano le cime di alcune tra le montagne forse più nevose della Calabria con pendici macchiate di neve fino a primavera inoltrata. Come mai così tanta neve? Questa è una delle zone italiane più ricche di precipitazioni. Più di 2000 mm annui di pioggia e neve. Tale situazione trae origine dagli influssi umidi provenienti dal Mediterraneo occidentale, che venendo a contatto con l’aria fredda dei rilievi a ridosso della costa tirrenica si condensano dando vita a cospicue precipitazioni.
A sud della [[Mula]] si elevano le ultime propaggini dell’[[Appennino Lucano]]. Si tratta dell’area più eccezionale da chi ama l’alpinismo, e questo dimostra che anche in Calabria è possibile arrampicare come sulle Alpi. È la corte di [[Montea]] (1744 m.), una cima dalle caratteristiche dolomitiche, molto amata dagli alpinisti meridionali, e anche per questo la più frequentata.
Accanto alla Mula sta il [[Monte Frattina]] (1535 m.), un meraviglioso belvedere sul mare e sulle maggiori cime dei Monti di Orsomarso.
A sud di [[Monte Frattina]] si eleva infine il [[Monte La Caccia]] (1744 m.), che come la [[Montea]] si manifesta in maniera eccezionale con le pareti rocciose tra le più imponenti dell’[[Appennino]].
Nella letteratura alpina, la sola testimonianza storica per quanto riguarda questa parte di dorsale risale al 1898 dalla penna dell’appassionato alpinista [[Vincenzo Campanile]]: ''“Per dieci minuti rimasi ad ammirare quel selvaggio luogo e le pareti delle tre vette del Monte Farmaco (forse Montea), specialmente quella della Pietra Berciata, che imponenti si presentano al mio sguardo […]. Ogni altra parete, di tutta la superficie della montagna, è verticale, è molte di esse sono solcati da piccoli canali, vie che i sassi, cadendo dall’alto, percorrono, con poca sicurezza per l’alpinista”'' .
Il [[Monte La Caccia]] è anche l’ultima montagna dell’[[Appennino Lucano]] e lascia posto all’ultima fascia appenninica: quella dell'[[Appennino Calabro]] e quindi alla [[Catena Costiera (Italia)|Catena Costiera]]