Sequenza di Shine-Dalgarno: differenze tra le versioni

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In [[biologia molecolare]] si definisce '''sequenza di Shine-Dalgarno''' la regione di ogni mRNA procariotico grazie alla quale un [[ribosoma]] riesce ad ancorarsi ad esso in modo da iniziare la traduzione nella corretta fase di lettura; prende il nome dai suoi scopritori, i ricercatori australiani John Shine e Lynn Dalgarno<ref>{{en}} Shine J., Dalgarno L., 1975. "Determinant of cistron specificity in bacterial ribosomes". Nature, 254 (5495): 34-8 {{entrez Pubmed|803646}}</ref>.
 
Si tratta una sequenza, ricca in [[purine]], contenente sempre la sequenza AGGAGG, sita fra gli 8 e i 12 nucleotidi a monte del [[codone]] di inizio della traduzione, la quale, per semplice appaiamento fra basi nucleotidiche complementari, riconosce una regione ricca in [[pirimidine]] al terminale 3' dell'rRNA 16S della subunità ribosomale minore (la 30S), contenente sempre la sequenza CCUCCU e detta ''sequenza anti-Shine-Dalgarno''.
 
In questo modo viene facilitato l'assemblaggio del complesso ribosomale stesso e l'avvio della [[traduzione]]. Solo dopo che le due sequenze sono appaiate, infatti, può formarsi il complesso d'inizio completo 70S, cioè può avvenire il legame al complesso d'inizio incompleto 30S da parte della subunità ribosomale maggiore 50S.
 
Negli Eucarioti, per l'inizio della traduzione, non è richiesto alcun appaiamento fra basi complementari ribosomali ed rRNA; di solito, ma non sempre, il codone d'inizio della traduzione è il primo codone AUG partendo dal 5' dell'mRNA, e si trova inserito in una corta sequenza detta [[sequenza di Kozak]], riconosciuta dalla subunità ribosomale minore eucariotica (la 40S) dopo che questa ha esplorato in continuo l'mRNA a partire dal cappuccio al 5'.
 
==Mutazioni==