Via dell'incenso: differenze tra le versioni

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[[Immagine:PeriplusMap.jpg|thumb|center|600px500px|Vie marittime romane di scambio con l'India, secondo il ''[[Periplus maris erythraei]]'' del I secolo d.C.]]
{{s|storia}}
La cosiddetta "'''via dell'incenso'''" era una tratta carovaniera che collegava l'estremità della [[Penisola arabica]] (l'[[Oman]] e lo [[Yemen]]) con il [[Mediterraneo]], in uso fin dall'epoca dei romani.
 
La via carovaniera era particolarmente importante perché trasportava le merci che arrivavano via mare dall'[[India]] e dall'[[Estremo Oriente]], tra le quali viaggiavano le essenze profumate (oltre all'[[incenso]] che ne dà il nome, il [[sandalo]], il [[muschio]], il [[bdellio]], la [[mirra]], il [[balsamo]], e altri ''aromata'' ancora), la [[canfora]], il [[bambù]], le preziose spezie usate per l'alimentazione e la conservazione dei cibi ([[pepe]], [[noce moscata]], [[chiodi di garofano]] e [[cinnamomo]]), sostanze usate per la farmacopea e la [[cosmesi]], l'[[oro]], l'[[argento]] e le pietre preziose, oltre a merci meno pregiate come [[Riso (alimento)|riso]], [[cereali]] e [[zucchero|zucchero di canna]].
 
Nella Penisola arabica due erano le carovaniere che la percorrevano in senso longitudinale: una (la preferita) era la cosiddetta "strada del Mar Rosso)" che collegava l'oasi [[yemen]]ita di [[Najran]] alla palestinese [[Gaza]] e che passava per la [[Tihama]] e l'[[Hijaz]], toccando [[Ta'if]], [[La Mecca|Mecca]] e [[Yathrib]], [[Dedan]]/[[al-Hijr]]/[[Mada'in Salih]], per poi costeggiare la penisola del [[Sinai]] e giungere alla sua meta finale, l'altra via carovaniera (di minore rilevanza commerciale, forse gestita dai [[Minei]]) era invece quella che correva a oriente del [[Rub' al-Khali]], costeggiando il [[Golfo Persico]], e che collegava l'[[Oman]] alla Mesopotamia e quindi all'altopiano [[Iran|iranico]].
 
Lungo la "strada del Mar Rosso" le carovane di [[dromedario|dromedari]] raggiungevano in alcuni casi una consistenza di 2.500 bestie, alcune addette al trasporto delle merci, altri a quello degli uomini e dell'occorrente per il lungo viaggio: 90 giorni per giungere da un estremo all'altro della "via dell'incenso".
 
Si vuole che proprio la "Via del Mar Rosso" abbia grandemente favorito la diffusione delle idee e delle conoscenze, nonché l'affermazione economica e politica della città di Mecca, agevolando nel VII secolo il proselitismo di [[Maometto|Muhammad]] e dell'[[Islam]] che egli predicò con successo nel volgere di pochissimi decenni, anche se tale tesi è stata non senza qualche efficacia contestata dalla studiosa danese [[Patricia Crone]].
 
[[Immagine:PeriplusMap.jpg|thumb|center|600px|Vie marittime romane di scambio con l'India, secondo il ''[[Periplus maris erythraei]]'' del I secolo d.C.]]
 
==Bibliografia==
*Claudio Lo Jacono, "Le religioni dell’Arabia preislamica e Maometto", su: ''Islam'', volume della ''Storia delle religioni'' curata da G. Filoramo, Roma-Bari, Laterza, 1999 (II ediz.).
*Patricia Crone, ''Meccan Trade and the Rise of Islam'', Princeton, Princeton University Press, 1987.
 
 
==Voci correlate==